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8.0/10
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L'incipit della trama non può certo dirsi originale, parte dei giocatori del mmorpg "Elder Tale" si ritrovano in carne ed ossa dentro al gioco senza sapere bene come e non possono uscire. La parte irritante di ciò non è tanto l'idea poco originale ma la reazione della gente alla situazione, nessun isterismo di massa, niente, in qualche minuto tutti o quasi accettano la situazione e vivono più o meno felici e contenti. "Elder Tale" poi è un normalissimo gioco per pc e ci si gioca con monitor, mouse e tastiera, niente congegni per la realtà virtuale o simili. Anche la più fervida immaginazione fatica a trovare una spiegazione plausibile per questo misterioso "effetto Jumanji".
Nonostante questa introduzione poco promettente però, la trama evolve in maniera molto interessante distaccandosi totalmente da quella di anime apparentemente simili. Ho apprezzato molto l'attenzione ad argomenti come: il rapporto tra i giocatori e gli npc (ovvero i personaggi umani/umanoidi non giocatori), l'organizzazione politico/sociale che regola la vita dei giocatori e l'utilizzo di meccaniche di combattimento abbastanza fedeli a quelle dei veri mmorpg.
Non posso che parlare bene anche della caratterizzazione dei personaggi, alcuni più altri meno stereotipati, rimangono però tutti sempre fedeli al proprio carattere, cosa che dovrebbe essere scontata ma non lo è.
Non me ne intendo molto di grafica e animazione quindi l'unica cosa che posso dire a riguardo è che mi è piaciuta, le azioni mi sembrano fluide, i volti non sono fatti con lo stampino e le ambientazioni sono sufficientemente differenziate e suggestive. Il comparto sonoro non mi ha impressionato né in positivo né in negativo.
In conclusione, è stata una visione molto piacevole e mi sento di consigliarla a tutti. So che è già prevista una seconda stagione e non posso che aspettarla con impazienza perché contrariamente ad altre produzioni "annacquate", il mondo di Log Horizon ha ancora molto potenziale.