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Ammirevole l'intenzione di trattare tematiche interessanti quali quelle della solitudine e dell'accettazione della morte, ma il tentativo di Shinkai fallisce col desiderio di infittire e rendere più misteriosa la trama.
Dispersiva e direi quasi senza un filo logico, la storia comincia col desiderio della giovane protagonista Asuna di rivedere il misterioso ragazzo che l'ha salvata dall'aggressione di una strana bestia. Incipit semplice e chiaro, peccato però che da questo punto in poi si susseguano una serie di eventi dalla dubbia consequenzialità e spesso contraddittori tra loro. Non è mia intenzione spoilerare nulla, perciò sconsiglio di leggere le prossime righe a chi non abbia ancora visto il film. Sono tante, infatti, le cose che mi hanno lasciata perplessa e che credo non siano in assoluto molto chiare, come ad esempio il motivo per cui Shun sarebbe andato incontro alla morte solo per poter conoscere la protagonista, o perchè quest'ultima si sia spinta fino alla "finis terrae" per riportare in vita il suo amico solo per poi cambiare idea mossa dalla paura e tornare deludentemente indietro, o ancora perchè i mostri "scacciatori di persone impure" abbiano rapito solo Asuna e non il professore, eccetera. Altrettanto poco chiare credo siano le ambientazioni delle scene, probabilmente a causa dell'eccessiva varietà di paesaggi rappresentati uno dietro l'altro nel mondo di Agartha.
Tanti, dunque, sono gli accadimenti che fanno perdere di concretezza alla storia e che la portano a sembrare inconcludente, come conferma persino il protagonista stesso (Shin) quando ad un certo punto sostiene di non sapere il perché gli sia stato dato l'ordine che è obbligato ad eseguire.
Pur apprezzando il fatto che il film sia movimentato quel tanto che basta a non far soccombere lo spettatore alla noia, il verdetto è uno solo: molti eventi e poco senso.
Di sicuro, infine, è giusto spendere due parole sul pessimo doppiaggio in italiano, che non solo non aiuta minimamente lo spettatore ad entrare nel film, ma, al contrario, gli fa perdere fin troppi punti rendendo sterili i dialoghi tra i personaggi.