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Il 9 Aprile 2014 uscì la prima puntata del secondo anime più atteso della lineup primaverile. Stiamo parlando di "No Game no Life", prodotto da Madhouse Studio (si ricordi "Hunter X Hunter 2011", "Death Note" e "Trigun" fra i lavori svolti da questa casa). Essendo un appassionato di storie che seguono le vicende all'interno di un gioco o comunque con regole ben precise e non casuali, mi sono avvicinato speranzoso a questa serie.

La trama che ci viene proposta da volantino presenta due protagonisti, un fratello (Sora) e la sua giovane sorellina (Shiro). Costoro risultano essere i migliori giocatori di qualsiasi videogioco, con il nick online di Blank, ovvero "senza nome". Per loro due la vita reale non è nient'altro che un brutto gioco, non riuscendo a intravederne le regole precise come in un videogame. Sarà Tet, la divinità di un altro mondo, a cambiare le carte in tavola, sfidandoli a una semplice partita a scacchi che si rivela molto più complicata per i due invincibili giocatori. I due fratelli riusciranno comunque a vincere e Tet deciderà così di convocarli nel suo mondo, dove tutto è determinato dai giochi: non sono concessi omicidi o qualsivoglia violenza e tutte le dispute, da quelle mondiali a quelle quotidiane, sono determinate dai giochi che si andranno a disputare. In questo mondo la coppia Sora e Shiro apparterà alla razza umana, denominata Umanity: sì, perché in questo mondo sono presenti sedici razze, le quali si affronteranno nei giochi per il dominio dei territori. La razza degli Umanity risulta essere la più debole, non possedendo alcun potere magico per contrastare le imponenti razze. Toccherà ai due eroi cambiare la situazione.

Questo incipit, che riassume il primo episodio, risulta essere a mio avviso molto convincente, ponendo un obbiettivo e tante razze con svariati poteri magici da esplorare negli episodi. Insomma, da leccarsi i baffi! Sempre da volantino leggiamo che fra le categorie con cui è classificato quest'anime ci sono: avventura, fantasy, sovrannaturale, commedia ed ecchi. Quest'ultimo secondo me risulta essere il gradino che non dovevano superare, un limite che non aveva senso di essere valicato. Le scene ecchi risultano essere poche e ridondanti, volte ovviamente solo al puro fanservice e all'intrattenimento più basilare, praticamente solo per due risate. A mio avviso poteva essere evitato, essendo l'anime di buon livello. Risulta divertente comunque vedere le dispute delle dolci fanciulle.

L'aspetto più importante è sicuramente il protagonista, il quale sorprenderà lo spettatore ogni volta con le sue mosse pre-calcolate, perché in fondo quando lui inizia a giocare, ha già vinto. La sorellina ricopre comunque un ruolo importante per decidere la vittoria, anche se molto è fatto dal fratello. Il comparto sonoro a me è piaciuto molto, come anche quello grafico, ma qui sono gusti personali.

In conclusione, questo lo ritengo un anime di ottima fattura che mi ha intrattenuto in questi tre mesi; aspetto con ansia la seconda serie che sicuramente arriverà, visto il finale a sorpresa.