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Recensire "Il mistero della pietra azzurra" è per me un grande piacere, infatti insieme a "I cavalieri dello zodiaco" si tratta dell'anime che mi ha fatto innamorare delle serie nipponiche.

Partendo dal lato tecnico, la serie, per il periodo in cui è stata fatta, è senza dubbio eccellente sia dal punto di vista delle musiche, una delle cose che preferisco, che dei disegni e delle animazioni. Ovviamente non è immune ai difetti di quasi tutti gli anime del tempo, con episodi completamente inutili e animati da cani. Devo stranamente fare un plauso a Mediaset, visto che ai tempi della prima messa in onda ci sono state sì delle censure, ma, visto il periodo e gli obbrobri fatti su altre serie, niente di fondamentale o che abbia alterato in alcun modo il concetto della storia e, anzi, negli splendidi episodi finali sono rimaste intatte tutte le scene, anche quelle più cruente.

La trama, tolti gli episodi che possiamo tranquillamente definire filler, che oltre che essere spesso mal disegnati, sono inutili nello sviluppo della storia e in alcuni casi del tutto fuori luogo, ha un sacco di spunti interessanti e originali: si passa da "Ventimila leghe sotto i mari" ad Atlantide, dall'albero della vita agli alieni e la "nascita" della specie umana, tutto ottimamente raccontato e mescolato egregiamente con gli intrecci che legano i vari personaggi, alcune volte in maniera lineare, altre del tutto inaspettata. Ottima a mio modo di vedere la caratterizzazione di quasi tutti i protagonisti e superba la parte finale della storia, fra le più belle ed emozionanti che ancora ad oggi ricordi.

Lasciando stare la trama, che ho visto in molte altre recensioni, e senza dilungarmi oltre negli elogi, concludo la recensione dicendo che per me che ho visto questa serie a tredici/quattordici anni, si tratta senza dubbio dell'avventura che avrei sempre sognato di vivere.

"Sei uno spirito avventuroso? Nelle leggende cerchi forse la verità che dimora, remota e nascosta, oltre le terribili cascate del pericolo? Allora è me che cercherai."