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7.0/10
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Aldnoah Zero è un anime della stagione estiva del 2014, prodotto dallo studio A-1 Pictures, diretto da Ei Aoki e ideato da Gen Urobuchi, i quali già lavorarono insieme per Fate/Zero.

Non saprei come valutare oggettivamente questa serie, avendo alcuni punti di forza ma avendone dimostrati parecchi deboli lungo la strada. Dopo un avvio a tutti gli effetti scoppiettante e che prometteva grandi cose, nel corso della serie non sempre il tenore si è mantenuto alto e ci sono stati diversi momenti di stanca, il che per un anime ascrivibile al genere fantascientifico/mecha non è esattamente una cosa positiva. Ma andiamo per ordine.

La narrazione prende il via con la presentazione di una terra ancora segnata dalle ferite della caduta della luna 15 anni prima, dovuta ad un guasto nell'hypergate, sistema tecnologico che vi aveva condotto i marziani aventi a tutti gli effetti le stesse sembianze dei terrestri.
Tuttavia sin dal primo contatto i marziani si mostrano da subito belligeranti iniziando una guerra senza quartiere.
Dopo 15 anni di tregua dovuta all'incidente sulla luna , la principessa dell'impero marziano di Vers è in visita alla terra, al fine di appianare le divergenze e cercare un'improbabile pace tra i due popoli; tuttavia con il conseguente attentato alla sua vita, come in tutte le guerre, si riconferma la regola dell'episodio apparentemente scatenante la riapertura delle ostilità, in realtà solo strumentalizzato per mandare avanti il conflitto.

La copertina del primo episodio come già detto sembra quella delle grandi occasioni, tra la rassegna epica dei personaggi dei due fronti avversi e dei loro "carri da battaglia" e la promessa di tanta azione scoppiettante accompagnata da una colonna sonora di alto livello. Purtroppo però mano mano le aspettative vengono disattese: mentre si prefigurava un'azione a tutto tondo e su diversi fronti narrativi, molto spesso diventa invece unilaterale e si riduce ad una manciata di minuti sul finire dell'episodio, con un improbabile "deus ex machina" del protagonista carismatico di turno, che grazie alla sua astuzia, nonostante disponga di mezzi tecnologici nettamente inferiori a quelli del nemico, riesce comunque a scamparla.
Pur non essendo un esperto o un particolare fan del genere mecha, in anime simili mi ha sempre molto esaltato l'alta epicità delle scene negli scontri tra due fazioni opposte, ma qui questa componente è stata troppo spesso relegata a ruolo accessorio a far da sfondo alle trame politiche dei principi marziani assetati di potere e alle elucubrazione inutili del capannello di terrestri in fuga perenne dal nemico marziano.

In quanto alla caratterizzazione dei personaggi, sono stati ben delineati i feudatari marziani isolati nei loro "cent'anni di solitudine" intorno all'orbita terrestre e assetati di conquista, ma dal versante terrestre a parte il carismatico Inaho c'è totale anonimato. Questi, ragazzo prodigio che alla guida di un catafratto d'addestramento riesce a far inspiegabilmente girare la testa ai nemici marziani dotati di catafratti di combattimento notevolmente avanzati, non è altro che l'alter ego di Slaine, terrestre ma per una serie di motivi a noi ignoti cresciuto tra i Marziani e combattente tra le fila marziane. I due personaggi sono due facce della stessa medaglia, caratterialmente simili, inconsapevolmente sono l'uno rivale sentimentale dell'altro.

Dal punto di vista del comparto grafico poi nulla da obiettare, mi è sembrato che si sia tenuto sempre un livello alto sia nella CG durante i (pochi) combattimenti che nelle animazioni, ed ho molto aprezzato il chara design dei personaggi.
Colonna sonora stupenda che risolleva in più punti le sorti della serie da certi scivoloni.

Complessivamente poi sono rimasto deluso dagli sviluppi narrativi, che fino al 10 episodio in pratica non hanno niente di così rilevante da aggiungere a quanto già detto precedentemente nell'introduzione; bruscamente poi le cose tornano a farsi concitate negli ultimi due episodi, che recuperano di valore ma non riescono comunque a colmare il vuoto dei precedenti, e concludono gli eventi con un finale drammatico e farraginoso e a maggior ragione lascia interrogativi, in vista di un sequel programmato per gennaio del 2015. Si spera quindi che vengano sciolti come si deve in seguito. Comunque sia la trovata più commerciale che altro di dividere in due scaglioni questo racconto ha a mio parere penalizzato la bontà dell'idea iniziale, spalmando su 24 episodi una trama che avrebbe reso decisamente meglio su 12