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Andiamo, non è un anime così terribile come lo definiscono in molti.
Intrattiene, incuriosisce e lo fa in un modo leggero: il motivo per cui non promuovo la sufficienza è che, per via della ristrettezza delle puntate, la serie è costretta a viaggiare ad alta velocità e trascurare quindi ogni dettaglio di approfondimento psicologico non del tutto necessario alla trama. Anche senza fare un vero e proprio confronto con il videogioco a DRAMAtical Murder manca qualcosa.

[La trama] Alternate Universe, Seragaki Aoba soffre di amnesie e frequenti sospetti mal di testa ma trascorre una vita tranquilla a casa con sua nonna e al lavoro in un vecchio negozio, almeno finchè non viene coinvolto in un combattimento virtuale denominato Rhyme in cui emerge il suo ego nascosto e distruttivo, Sly Blue. In seguito, l'incontro con i vari personaggi cambierà la sua routine e lo porterà a indagare sui misteri dell'isola in cui vive.

Questo è il mio maggior problema con la serie. Parlando oggettivamente, a livello grafico i personaggi sono tutti ben caratterizzati, appariscenti e riconoscibili, ma a livello emotivo lasciano molto a desiderare. Molti di essi infatti si riducono ai classici "Ragazzi tormentati perchè vittime di un passato oscuro che li ha resi scostanti o difficili nel presente" (ce l'ho con Noiz e con Koujaku), uno dei clichè peggiori e meno fantasiosi di sempre, e in altri casi (come ad esempio Clear nell'episodio in cui si confronta con i due Alpha) invece esprimono opinioni tanto banali e infantili che lo spettatore avrà sentito milioni di volte in prodotti destinati a un target molto più basso: se poi conoscete il videogioco e fate un confronto tra le caratterizzazioni approfondite del primo e quelle esemplificative o fiorettate del secondo, vedrete l'abisso. Il punto forte del videogioco è infatti gestito male, facendo apparire l'opera come l'ennesimo otome-anime.
Quanto al protagonista, Aoba, spezzo una lancia in favore: lo staff ha deciso di privilegiare la sua crescita psicologica e questa c'è e non appare forzata; è un bel personaggio, non il classico protagonista maschile da anime, e anche se alcuni tratti della sua caratterizzazione non convincono appieno <b>ATTENZIONE SPOILER</b> come ad esempio il suo carattere scisso in tre diverse entità razionali per proteggere l'ego, in quanti anime la solfa trita e ritrita delle personalità multiple per rendere particolare l'avete già vista? <b>FINE SPOILER</b> è un personaggio gradevole... forse addirittura di più rispetto all'opera originale in cui è relegato esclusivamente ad oggetto di desiderio sessuale degli altri personaggi.

[L'ambientazione] L'ambientazione del gioco è complessa e nell'anime, per garantire più spazio alla trama, il suo sviluppo è stato accantonato: non viene data nessuna spiegazione sulle peculiarità dell'isola o sul dove si trovi e lo spettatore verrà trattato come se vi vivesse dentro, imparando a conoscere meglio osservando da sè. E' comunque un ambiente pieno di potenzialità purtroppo soffocate dalla brevità della serie: molto bello il segreto che si nasconde a Platinum Jail, seppur toccato superficialmente.

[Grafica] I disegni sono gradevoli, molto curati sui primi piani e tuttavia piuttosto carenti nelle figure intere in cui, facendo fermo immagini, si possono osservare derp faces curiose. I fondali non sono disegnati, come consuetudine in tutte le serie dell'ultimo periodo, e in alcuni casi appaiono completamente staccati dai personaggi, come se facessero parte di due ambienti separati. Interessanti le parti relative allo SCRAP, ma a volte si riducono in espedienti poveri di realizzazione.

[Musiche] Promosse appieno le musiche! Non saranno il genere di tutti, ma sono state una scelta stilistica (a mio parere) molto azzeccata con il genere dell'opera e in alcune situazioni anche molto d'atmosfera o coinvolgenti. In questo l'anime di certo ha provato a differenziarsi da altre opere dello stesso genere.
Benchè io personalmente abbia trovato un delitto la sostituzione rispetto all'originale dei brani della Jellyfish Song e della Grand Music, accorpate entrambe in una sola filastrocca infantile (nel secondo caso anche irritante da sentire) dal testo pseudo filosofico-profondo (le solite cose mainstream che si possono vedere solo negli anime) atta a commuovere (senza riuscirci), pare siano piaciute a una buona fetta di pubblico.

[Conclusione] In conclusione, è una serie ok. E' stata molto criticata per l'assenza totale delle scene esplicite erotiche presenti nel videogioco, ma io penso sia una scelta comprensibile ed accettabile (specie in quei casi in cui la scena r18 era forzata ai fini di fanservice e poteva essere benissimo sostituita con un pestaggio di gruppo, come ad esempio nel caso di Mink); quanto all'enorme sforbiciata di trama e caratterizzazione dei personaggi, purtroppo da una serie di dodici episodi non si può volere di più a meno di fare una selezione sul cast e io personalmente ho apprezzato il tentativo di far comparire tutti (ma proprio tutti) i personaggi sullo schermo, in modo che ciascun fan della saga potesse trovare il suo preferito nella serie.
Se scegliete di guardare DRAMAtical Murder non fatevi grandi aspettative e accettatela per quello che è, nel bene e nel male e con i suoi limiti.