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"Sai da che parte soffia il vento? Verso il domani!"

"Shingeki no Bahamut: Genesis" è il classico anime da cui non ti aspetti nulla e quando lo finisci ti senti in colpa per aver dubitato della qualità del prodotto; in poche parole rappresenta molto bene il capolavoro che non ti aspetti.

"Shingeki no Bahamut: Genesis" è una serie invernale composta da dodici episodi e licenziata dalla Dynit. L'opera si può ricondurre alla categoria degli shonen, tuttavia l'anime di cui stiamo parlando non può essere definito un prodotto "nella norma", poiché presenta diversi generi: dal fantasy al western, dal comico all'horror e così via. Questa caratteristica è, a mio parere uno dei punti di forza di questo anime, perché mescola in maniera ottima tanti generi così diversi fra loro.

Trama e personaggi
Le vicende si svolgono in una terra fantastica di nome Mastarcia, in cui gli uomini, gli dei e i demoni convivono. Il sipario si apre con un flashback che mostra una feroce battaglia tra Bahamut e gli abitanti della Terra, ovvero gli uomini, gli dei e i demoni. Messe da parte le proprie differenze e unendo le loro forze, gli dei e i demoni riescono a sigillare la potente creatura tramite una chiave. La chiave a sua volta viene divisa in due parti: una parte custodita dagli dei e l'altra custodita dai demoni. Dopo questo intenso flashback inizierà una storia piena di azione, amicizia, tradimenti e... 'truzzaggine'. In sintesi si può dire che la storia è bene ritmata e intervallata fra le tante scene d'azione e le scene più riflessive, meno presenti ma non per questo meno efficaci. L'unico neo che ho trovato è un mancato approfondimento sul mondo dell'anime, perché in dodici episodi è difficile dare una visione totale dell'insieme di una terra così vasta e sconfinata come Mastarcia.
Il protagonista della storia è Favaro, un cacciatore di taglie il cui unico scopo nella vita è sostanzialmente divertirsi. Favaro all'inizio della serie lo vediamo costantemente inseguito da un altro personaggio: Kaisar. Kaisar è anch'esso un cacciatore di taglie e amico d'infanzia di Favaro, ma per qualche motivo che non mi metterò a spoilerare vuole vendicarsi del nostro protagonista. Infine Amira, che chiude il trio iniziale di personaggi principali (perché in seguito se ne aggiungerà un altro, inaspettato a mio avviso). Amira sarà il personaggio chiave che segnerà il punto di svolta per le vicende della trama, che trascineranno Favaro e Kaisar in una avventura epica. Amira si presenta come una ragazza apparentemente tranquilla, anche se un po' infantile per la sua età, ma presto si scoprirà che nasconde molti segreti. Amira rappresenta il filo conduttore della trama, dall'inizio fino allo struggente finale. L'altro personaggio che va a completare il cast dei protagonisti è Rita. Su Rita non voglio dire troppo perché a mio parere può essere considerato come uno spoiler, dal momento che entra un po' a sorpresa nel gruppo. L'unica cosa che posso dirvi è che vive in un villaggio apparentemente tranquillo e che non è una bambina normale. Di personaggi secondari ce ne sono molti, ma tutti con un ruolo ben preciso. Il personaggio che si colloca in modo differente rispetto agli altri è Bacchus, perché è l'unico dio che vive tra gli umani e che si occupa di affidare le missioni ai cacciatori di taglie. Poi abbiamo da una parte gli dei e dall'altra i demoni. Nella schiera degli dei ci vengono mostrati sempre gli angeli e mai le divinità superiori (tranne alla fine, ma pur sempre per un breve lasso di tempo). Gli angeli prendono il nome di Gabriel, Michael, Rafael ecc. Nella schiera opposta troviamo i demoni minori come Azael, Cerberus e Pazuzu, e i demoni principali, ovvero Lucifero e Belzebub. Su questo punto vorrei fare una precisazione: ho trovato più caratterizzati i demoni piuttosto che gli angeli, perché questi ultimi si sono rivelati abbastanza piatti e poco decisionali al contrario dei demoni. Ma non è finita qui, poiché vi sono personaggi secondari anche negli umani, anche se di veramente importanti ce ne sono due: Jeanne e Lavalley, entrambi appartenenti ai Cavalieri di Orleans che sono al seguito del Re.
Per quanto riguarda il carattere dei personaggi mi limiterò a descrivere i più importanti, ovvero Favaro, Kaisar e Amira. Favaro come ho già detto prima è uno che pensa solo a sé stesso e mette il divertimento personale davanti a ogni cosa. Lo potremo definire un 'cazzone'. Tuttavia è proprio questa sua personalità che lo rende così umano e a mio parere uno dei personaggi più riusciti della serie. Inoltre la crescita di Favaro è costante e visibile nel corso di tutta la narrazione. Poi abbiamo Kaisar, che potremmo definire come l'opposto di Favaro: un uomo ligio al dovere che antepone gli interessi degli altri ai propri. Un vero e proprio cavaliere. Detto questo, non l'ho trovato un personaggio stereotipato, perché bene o male durante la sua avventura si troverà davanti a delle scelte che metteranno a dura prova il suo orgoglio di cavaliere. E poi c'è lei: Amira, la 'divoracarne'. E' impossibile non amare un personaggio così infantile ma allo stesso tempo così pieno di carattere da mettere in gioco la propria vita per coloro che ama (per chi segue "Pandora Hearts", l'ho trovata simile in molti aspetti al personaggio di Alice). Insomma, la trama e i personaggi convincono fin da subito seppur con qualche piccola riserva.

Grafica e sonoro
L'aspetto tecnico dell'anime è molto particolare. All'inizio può lasciare perplesso per lo stile adottato, ma ad una occhiata più attenta si può vedere che il lavoro svolto è stato molto curato sia per i personaggi, con dei modelli ben fatti, sia per le ambientazioni che offrono un impatto visivo semplicemente straordinario. Siamo davanti a una signor grafica che conquisterà quasi subito gli occhi dello spettatore. Magnifico anche il comparto sonoro, con musiche che spaziano tra generi diversi. Un esempio lampante si può vedere con la opening e l'ending: la opening è accompagnata da una canzone con un ritmo incalzante tipico del genere rock/metal, mentre la ending è accompagnata da una canzone decisamente più tranquilla e serena. In questa contrapposizione netta tra opening e ending si possono trovare a mio parere le due anime di "Shingeki no Bahamut: Genesis", una che lascia spazio all'azione frenetica e l'altra che lascia spazio ai sentimenti e alle riflessioni dei personaggi.

Conclusione
Quando finisci "Shingeki no Bahamut: Genesis" ti senti felice e triste allo stesso tempo, perché da una parte hai viaggiato per un mondo straordinario con dei personaggi indimenticabili, ma dall'altra vorresti passare con loro molto più tempo, anche se alla fine dell'anime viene mostrata un'immagine che fa ben sperare per una seconda stagione.
Se cercate un anime che fonde egregiamente aspetti così diversi fra loro, "Shingeki no Bahamut: Genesis" fa al caso vostro. L'opera presente molti pregi e qualche difetto, ma nel complesso si può definire come una vera sorpresa del 2014, forse la più bella delle sorprese in ambito anime.