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Londra, epoca vittoriana, le vite di una giovane cameriera e di un ricco borghese si incrociano grazie alle conoscenze della signora Stoner; ex istitutrice e allieva di lui, padrona di lei.
Questo è l'incipit che sta alla base di Emma: una storia romantica. Un connubio sentimentinale e di vicende consuetudinarie dell'epoca, con una fortissima sottolineatura sul contrasto sociale, solcato da una profonda spaccatura che sembra dividere l'alta e la bassa borghesia e che solo un viscerale sentimento amoroso fra due persone sembra poter fare da ponte.
Personaggi ben riusciti dal punto di vista psicologico, mai banali, umani e completi di molte sfaccettature che andranno a dalinearsi man mano che si avanza con gli episodi. Personaggi secondari che non fanno solo da sfondo, dotati anche di un loro curato background. Doppiaggi italiani per cui andare fieri.
La storia, nonostante la complessità storica dell'ambientazione, riesce a essere semplice e leggera, forse troppo. A volte sembra quasi mancare di intensità e il romanticismo pare venga messo in secondo piano per raccontare qualche piccolo stralcio di vita ottocentesca in cui l'opera sembra perdersi, senza tuttavia esagerare troppo.
Non mancano le vicende secondarie, gli intrighi e gli intrecci di corte, ma questi non vengono mai esasperati a tal punto da suscitare disagio nello spettatore lasciandogli però sempre spazio per emozionarsi e intrattenersi nella visione.
Colonna sonora e ambientazione suggestivi che danno modo di vivere bene la serie.
Emma: una storia romantica sembra essere una visione adatta a chi cerca nella normale e ricca quotidianità, emozione, romanticismo, apparente semplicità e spensieratezza, ma anche maturità. Tutto con un ritmo piuttosto blando che prosegue poi nella seconda serie di 12 episodi.