logo GamerClick.it

-

La stagione primaverile 2015 ci ha regalato tanti titoli interessanti, ma nessuno è a mio parere commovente e toccante come quello di cui mi accingo a parlare: "Plastic Memories".

Raramente ho visto un cambio di registro tale in un anime come in questo titolo; la serie spende la prima metà della sua durata semplicemente a delineare l'universo narrativo, mentre nella seconda ci racconta un rapporto dolce e profondo, tramite una metafora che tra poco vi spiegherò.

La trama ruota intorno a Tsukasa, un ragazzo che finiti gli studi entra nel mondo del lavoro, più precisamente inizia la sua carriera all'interno del "ufficio ritiro Giftia". Ma cosa sono i Giftia? Per semplificare, sono degli androidi in tutto e per tutto simili agli umani, la cui "vita" però è solamente di otto anni e mezzo circa. Il lavoro di Tsukasa e dei suoi colleghi è appunto ritirare questi androidi prima che il loro ciclo vitale finisca, evitando che vadano incontro a dei malfunzionamenti. All'interno di questo ufficio, umani e Giftia collaborano in coppie per svolgere il loro lavoro e Tsukasa, ancora novellino, viene affiancato a Isla, un Giftia che non lavora più attivamente sul campo da un paio di anni.

La trama che ho appena detto è solamente una cornice a quello che poi sarà il fulcro della storia: il rapporto tra Tsukasa e Isla. Come si scoprirà ben presto, il ciclo vitale di Isla sta per volgere al termine e, tramite questo, la trama ci racconterà come Tsukasa, che ha stretto un forte rapporto con lei facendogli da partner, affronterà la cosa. Questa storia è chiaramente una metafora sulla dura realtà di affrontare una situazione difficile come quella della morte imminente di una persona a noi cara, una cosa che tutti abbiamo dovuto affrontare in una forma o in un'altra. Ecco, questo titolo ne parla con grande delicatezza, senza cadere nel drammone, ma con una storia dolce, tenera e con sentimenti ed emozioni che, più che colpirti, ti accarezzano.
Ho apprezzato enormemente come viene affrontata la situazione, con poche lacrime, senza urla e strappi di vesti, ma con grande dignità e forza da parte dei protagonisti. Però, devo dare proprio una medaglia di merito alla narrazione, che, puntata dopo puntata, mi ha stretto il cuore in una morsa, perché si capisce che il finale sarà inevitabile e, insieme a Tsukasa, ci porta ad affrontarlo passo dopo passo.

Il comparto tecnico è molto buono a mio avviso, i disegni e le animazioni sono fluidi e coinvolgenti, le musiche si adattano bene al contesto e gli ambienti sono semplici, ma puliti.

Inutile dire che lo consiglio vivamente. E' una visione di una delicatezza e di una profondità rara. Se può aiutarvi a convincervi, posso dirvi che raramente mi era capitato di piangere così intensamente per una qualsivoglia opera.