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Dopo aver visto Nonomura Hospital - Delitto in corsia a luci rosse mi trovo in seria difficoltà a definirlo come un hentai: le scene di sesso ammontano a un totale di una decina di minuti sui poco più di cinquanta dell'anime, e non sono fini a sé stesse, ma servono a mostrare i ricatti che devono subire alcune delle protagoniste. L'anime è stato realizzato nel 1996, al tempo probabilmente poteva essere considerato come un prodotto piuttosto spinto, ma vedendolo con gli occhi e con la mentalità di oggi può benissimo essere classificato come un ecchi, dove, sporadicamente, viene mostrato fugacemente un qualche rapporto sessuale. I suoi punti di forza sono altri: una storia investigativa che intreccia le vicende di cinque/sei persone che vengono sospettate di un omicidio, una grafica dallo stile "vintage", una colonna sonora coinvolgente e il doppiaggio in italiano - caratteristica unica per gli anime del genere.

La storia inizia quando il direttore del Nonomura Hospital, mentre è impegnato in una sessione erotica con una delle infermiere costretta a subire i suoi ricatti, muore improvvisamente; il rapporto della polizia parla di suicidio, ma questa spiegazione non convince Akiko (la moglie del direttore) che, dopo aver licenziato Ryoko (una detective privata), assume alle sue dipendenze il detective Kaibara. Mentre il detective si reca al lavoro, ha un incidente, e viene ricoverato proprio al Nonomura Hospital; questo gli darà l'opportunità di investigare al meglio sugli eventi che hanno portato alla morte del direttore, grazie anche all'aiuto di Ryoko che, avendo collaborato con lui in passato, sembra disposta a dargli nuovamente una mano.
Nella prima parte dell'anime vengono introdotte le situazioni vissute da alcune delle infermiere che lavorano nell'ospedale e che avrebbero validi motivi per desiderare la morte del direttore: troviamo quella che ha perso i genitori in seguito a un probabile errore professionale del medico, quella che è costretta a subire le sue avance sessuali, l'amica di quest'ultima che mal tollera il comportamento del direttore e una giovane paziente che, dopo aver raccolto le confidenze dell'infermiera abusata, scrive un racconto fantasy molto significativo.
L'intreccio è molto coinvolgente, sembra quasi di trovarsi di fronte a un telefilm poliziesco come NCIS o simili dove, all'inizio di un caso, si vagliano le posizioni di tutti i soggetti coinvolti e si stila la lista dei possibili colpevoli. Nella seconda parte il detective inizia a dipanare la matassa e giunge alla soluzione del caso; il colpevole purtroppo è quanto di più ovvio ci si potesse immaginare, ma la tensione che si crea nelle fasi precedenti (individuazione dei sospettati ed esclusione degli innocenti) è di buon livello e rende gradevole il prodotto.

La grafica rispetta gli standard degli anni '90, niente CG ma solo tanti disegni fatti a mano: chi, come me, è cresciuto con gli anime realizzati in questa maniera si troverà a proprio agio. Character design molto buono, le ragazze sono carine, formose e decisamente sexy, ma non si cade mai negli eccessi tipici degli hentai attuali. Sulla parte erotica c'è poco da dire, quasi sempre vengono mostrate situazioni convenzionali senza troppi eccessi; le uniche eccezioni sono le divagazioni sadomaso dove Akiko è la protagonista e un incidente che coinvolge Ryoko mentre sta per subire una violenza sessuale. Molto più presenti e divertenti i momenti ecchi: ampio spazio agli sguardi di Kaibara sulle mutandine delle infermiere e ai suoi maldestri tentativi di palpare i seni delle ragazze... mi sembrava di leggere un manga di Katsura!
Di buon livello il doppiaggio, con le doppiatrici che si sono impegnate nell'interpretare i gemiti delle ragazze durante le scene di sesso; le musiche di sottofondo e la sigla finale, costituite da brani jazz, sottolineano efficacemente le scene mostrate e sono di buona fattura.

Un anime che definirei più che altro come un giallo, con vari momenti ecchi abbastanza divertenti e alcuni spunti un po' più piccanti, ma niente che possa veramente scandalizzare una persona del ventunesimo secolo; consigliato per trascorrere un'oretta spensierata.