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8.0/10
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"Prison School" è una serie TV anime di dodici episodi tratta dal manga seinen di Akira Hiramoto attualmente in corso. L'opera originale è disponibile in Italia grazie alla casa editrice Star Comics.

Personalmente ho sempre evitato totalmente gli anime ecchi, ma per curiosità ho comunque voluto provare questo titolo, e sono contento di averlo fatto. "Prison School" non è sicuramente un trattato filosofico, non è un saggio, si tratta di un'opera puramente comica che mira a far ridere lo spettatore, perciò chi è in cerca di qualcosa di serio e impegnativo si tenga alla larga da quest'anime.

La storia è semplice ma intrigante, e ruota attorno a un gruppo di cinque ragazzi (Kiyoshi, Gakuto, Shingo, André e Joe) rinchiusi in una prigione all'interno dell'Accademia Hachimitsu, costretti a subire le molestie e i maltrattamenti delle studentesse, specialmente di coloro che fanno parte dell'associazione studentesca segreta, un gruppo di ragazze che mirano a far espellere quei poveri individui con ogni mezzo. Un giorno Kiyoshi si innamora di una studentessa, Chiyo. Iniziano una serie di peripezie in cui i due cercheranno di incontrarsi segretamente: come finirà tra i due?

Nei primi tre episodi l'anime raggiunge livelli epici. Subisce un po' il calo a livello di divertimento durante la metà degli episodi, dovuto probabilmente all'articolazione della trama, tuttavia si riprende ottimamente nelle puntate finali, creando situazioni davvero assurde per le quali è difficile non sorridere almeno una volta.

Il punto forte sono i personaggi: i migliori a mio avviso sono Gakuto e il preside della scuola, e un plauso va anche ai rispettivi doppiatori, che fanno divertire semplicemente sentendoli parlare. In seguito troviamo: il protagonista, Kiyoshi; Gakuto, un otaku incallito; Shingo, un teppistello; André, un masochista che addirittura spera in punizioni più severe; Joe, un ragazzo particolare con la passione per gli insetti.
Per quanto riguarda le ragazze, invece, spiccano particolarmente Meiko (la vicepresidentessa dell'associazione studentesca femminile), Mari (presidentessa e figlia del preside) e Hana (la segretaria).

Apprezzo moltissimo il design con il suo stile realistico, le OST sono buone, anche se non si lasciano ricordare particolarmente.

Questo "Prison School", tuttavia, non è un'opera adatta a tutti, per via dei suoi contenuti forse un po' troppo volgari per chi non è abituato o, come me, non digerisce l'ecchi. Per gli amanti di questo genere, invece, potrebbe essere un fastidio l'eccessiva censura delle scene.

L'opera presenta un finale inaspettato quanto aperto, dato che i dodici episodi trasmessi non adattano completamente tutti i diciotto volumi usciti fino ad ora in patria. Una seconda stagione non è stata ancora annunciata, ma, quando un prodotto riesce nel suo intento di intrattenere lo spettatore, si spera sempre in un suo proseguimento animato, e io mi unisco proprio a coloro che desiderano vedere come finiranno le avventure dei nostri protagonisti.