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9.0/10
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"Gakuen Alice", in Italia "Alice Academy" è l'anime tratto dall'omonimo manga di Tachibana Higuchi, ed è uno di quei pochi anime che mi ha veramente colpito al cuore.
Dopo averlo visto e rivisto in versione fansub, dopo qualche anno sono stata molto felice nel vedere che finalmente qualche emittente italiana (la DeA) si era decisa a comprarne i diritti e doppiarlo in Italiano, anche se purtroppo secondo me non ha avuto lo spazio e il risalto che meritava.

Ad ogni modo, "Alice Academy" racconta le avventure di Mikan, una ragazzina orfana che vive in campagna col nonno, morbosamente attaccata alla sua migliore amica: la gelida Hotaru.
Un giorno però Hotaru viene portata via da degli uomini per trasferirsi in un'accademia a Tokyo. Sconvolta, Mikan inizia a dare di matto, finchè decide di scappare di casa e partire alla disperata ricerca dell'amica a Tokyo. Ma una volta arrivata in città, l'ingenua Mikan incappa subito in dei brutti ceffi che provano a rapirla... Fortunatamente a salvarla interviene uno dei personaggi chiave della storia, il bel Narumi, che è proprio un insegnante della "Alice Academy", la nuova scuola di Hotaru.
Percependo qualcosa di "speciale" in Mikan, Narumi decide di provare a fare entrare in questa scuola anche la piccola protagonista: infatti la "Alice Academy" non è una scuola come le altre, bensì un'istituto che va dall'asilo all'università, che si occupa di persone dotate di poteri speciali (lettura nel pensiero, manipolazione dei feromoni umani e animali, super-olfatto, controllo delle ombre, etc. etc.), ma il potere che sembra avere Mikan, non le darà vita facile all'interno della scuola....

Questo è in poche parole l'incipit di un anime delizioso, tenero, dolce, colorato e morbido, che trascina lo spettatore in vortice di emozioni languide che oscillano tra la tenerezza e la commozione. Il grande merito della versione animata infatti è stato quello di dare solidità alla versione cartacea, non sempre perfetta e limpida, "pulendola" da tutti gli elementi più cupi e angoscianti.
Il difetto peggiore dell'anime infatti (forse l'unico, quello che lo separa dalla perfezione) è la sua brevità, che non gli permette di dare una risposta a tutti i punti interrogativi in cui si accenna nel corso della serie. Solitamente non so mai se considerare o meno un difetto il fatto che un anime si fermi molto prima del manga da cui è tratto (come tutti sappiamo ci sono troppi elementi che concorrono alla conclusione di un anime per poterlo giudicare da questo... motivi economici fondamentalmente che spesso esulano dalla volontà o dal progetto iniziale dello studio di animazione) ma in casi come questo, è senza dubbio un punto di demerito lasciare insospese così tante questioni.
Questa brevità non permette all'anime di esplorare molti tunnel oscuri che sono poi gli sviluppi principali del manga, come- senza voler scendere troppo nello spoiler- il legame tra Narumi e "una certa parente" di Mikan, che nell'anime viene solo accennato in un frame (che i più attenti avranno colto), mentre invece è oggetto di grande sviluppo nella controparte cartacea (probabilmente uno degli elementi più importanti e interessanti della trama).
D'altra parte, come accennavo prima, il fatto di seguire solo i primi volumi del manga, e la volontà di non perseguire troppo certe strade che già chiaramente dalle tavole del manga conducevano in punti scomodi per una versione animata (come relazioni tra personaggi con una grande differenza d'età), questo ha permesso agli animatori di mantenere un tono allegro e leggero, decisamente più adatto ad ogni tipo di pubblico.

Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono curate, pulite, luminose, e la scelta dei colori è veramente impeccabile: colori caldi e tenui, che conferiscono a tutto un'atmosfera familiare dalla quale malvolentieri ci si separa.
Bene anche dal punto di vista delle musiche e soprattutto del doppiaggio giapponese dove troviamo un sacco di mostri sacri del doppiaggio assolutamente calati nel ruolo alla perfezione (come Akira Ishida nel ruolo di Narumi). Ho trovato un pò più incolore e meno appassionato il doppiaggio italiano, anche se l'adattamento mi pare comunque buono.

Giudizio decisamente positivo per me, un anime adatto sia ai più piccoli che agli adulti, sempre interessante e mai noioso, ma rimane un punto fermo: "Gakuen Alice" meritava almeno una seconda serie, che permettesse di fornire una risposta completa e degna di questo nome a tutte le questioni lasciate in sospeso.