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"Yamada-kun e le 7 streghe" è la trasposizione animata dell'omonimo manga di Miki Yoshikawa, già autrice del carinissimo "Yankee-kun to Megane-chan", del quale si percepisce l'atmosfera fin dai primi secondi di trama.
Con un amore sempre presente per i giovani studenti un po' delinquenti ma che vogliono cambiare per il futuro, il protagonista di quest'opera è Yamada Ryu, un ragazzo con una reputazione scolastica non brillante, ma che spera di rifarsi una nuova vita nella sua nuova scuola superiore. Il nostro Ryu già parte male, dato che è iscritto al Liceo Privato Suzaku, prestigiosa scuola frequentata solo dai classici studenti 'giappini' che sanno cosa vogliono dal loro futuro e sono dediti allo studio. Yamada, dal canto suo, ce la mette tutta per cercare di inserirsi in questo ambiente, ma i suoi voti non eccessivamente brillanti (un modo gentile per dire "disastrosi") e il suo atteggiamento un po' impulsivo gli impediscono di fare amicizia con gli altri studenti. Un giorno, però, per un incidente di percorso, si ritrova nel corpo di Shiraishi Urara, la studentessa migliore della scuola. Questo è l'evento scatenante che porterà il protagonista a riaprire il club di studi sul soprannaturale e a farsi una serie di nuovi amici che sapranno andare oltre la sua apparenza da teppista e a volergli bene per quello che è (anche se, diciamocela tutta, in Yamada del teppista non c'è proprio nulla).

Come sempre, quando mi accingo a giudicare una serie, tendo a basarmi principalmente sul genere a cui essa appartiene. In questo caso, siamo nel genere slice of life, scolastico, ma soprattutto nel genere harem. Ed è essenzialmente il fatto che questa serie nasca come serie harem (testimoniato dal fatto che nel corso della storia ci saranno varie donzelle che, in un modo o nell'altro, saranno legate al protagonista da sentimenti di amicizia e/o amore) che me la fa valutare con un voto che è un otto pieno. "Yamada-kun" non è la solita serie harem, dove vengono mostrate ragazze in mutande e reggiseno senza un motivo apparente, e basta. "Yamada-kun" riesce anche ad avere una storia e a lasciare l'elemento ecchi davvero relegato a un angolo molto piccolo di tutto lo screentime a disposizione.
La trama presenta già dall'inizio un elemento che all'apparenza potrebbe sembrare trito e ritrito per anime di questo genere: il fatto che per attivare il "potere" di Yamada (che all'inizio sembra essere quello dello scambio di corpi, nonostante in seguito la cosa verrà spiegata in modo diverso) bisogna baciare la persona sulla quale si vuole usare questo potere. La forza di "Yamada-kun" sta nel fatto che questo elemento che potremmo chiamare "cliché degli harem" viene sfruttato in maniera iperbolica, quasi a voler cercare di proporre una sottospecie di decostruzione del genere (che non viene mai portata a termine in maniera tragica come in altri casi noti, ovviamente). E questo ci porta al secondo punto di forza di questa serie: sorprendentemente, sono presenti anche dei ragazzi che non si riducono al semplice bullo che vuole deturpare l'interesse romantico del protagonista o al semplice comic relief sfigato che nessuno considera. Ognuno dei personaggi maschili, sia principale sia secondario, viene sviluppato con un'attenzione quasi paragonabile a quella spesa per i personaggi femminili. Per quanto riguarda le ragazze, invece, nonostante i loro caratteri siano facilmente riconducibili a quelli stereotipati tipici di anime di questo genere, presentano tutte, a loro modo, un elemento che le porta comunque a differenziarsi dalle loro colleghe (la cooldere protagonista mostra avere anche una certa forza interiore e un certo fervore nel perseguire i suoi interessi, la tsundere riesce anche ad essere sincera nell'espressione dei suoi sentimenti a seconda dei casi...); questo porta i personaggi femminili ad essere più tridimensionali e quindi più vicini anche a una ipotetica lettrice ragazza (come la sottoscritta).

A livello di trama, c'è qualche problema di fondo, in quanto essa non sembra portare da nessuna parte: non si capisce bene chi è l'antagonista o se ci sia un obbiettivo finale dietro a tutte le azioni dei personaggi principali. In ogni caso, come ho già detto, ogni episodio si lascia guardare molto volentieri a causa del suo ritmo decisamente veloce e a causa dei personaggi tutti molto interessanti, e ai quali è stato davvero difficile non affezionarsi almeno un pochino.
Il ritmo molto veloce è però al tempo stesso un difetto della trasposizione animata: sono stati compressi, in media, cinque-sei o più capitoli del manga in un singolo episodio, quando, di solito, un episodio animato ne copre circa due o tre al massimo. Questo risulta in una non comprensione di alcuni passaggi di trama e in un non approfondimento di quasi tutti i personaggi ad esclusione del duo protagonista. I quattro assistenti principali del protagonista, Itou, Miyamura, Odagiri e Tamaki meritano sicuramente qualche minuto in più di screentime. In questo senso, si può dire che la serie animata va vista solo se poi si ha intenzione di approfondire i vari personaggi attraverso la lettura del manga, il quale rivela molte più cose su di loro e inquadra meglio le loro vicende personali, e soprattutto vengono approfondite meglio le relazioni tra i personaggi non appartenenti al duo protagonista.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, io sono molto soddisfatta del doppiaggio, in quanto ho potuto sentire dei doppiatori che amo molto (come Daisuke Ono, Shinnosuke Tachibana, Jun Fukuyama) in personaggi non principali e sentire dei doppiatori "in erba" sui ruoli di importanza maggiore. Eri Kitamura, invece, si rivela sempre la migliore nel doppiare le tsundere.
Opening e OST non sono spiccate per bellezza o originalità. Una parola in più va invece spesa per la ending, che è molto dolce e la trovo azzeccata per il genere di anime. L'unica pecca dei due video è che viene mostrata esplicitamente la settima strega... nel manga viene costruito un alone di mistero attorno a lei, non ci sta che me la si faccia vedere così arrogantemente in opening ed ending!

In definitiva, io mi sento di consigliare "Yamada-kun" sia agli amanti dei generi di cui fa parte sia a chi, come me, non ama troppo il genere harem. E' una storia non completamente originale, dalla quale non bisogna assolutamente pretendere nulla, ma che regala in ogni caso dei personaggi molto carini e che riescono a creare tra loro dei rapporti interessanti.