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Credo sia ormai passato qualche anno dall'uscita della serie TV di Ano Hana e devo confessare che ho deciso di vedere questo film proprio perché cominciavo a non ricordare più benissimo la storia di questo anime. Chiaramente sapevo di cosa parlava e anche che, all'epoca, m'era abbastanza piaciuto; per il resto (l'età avanza per tutti) buio totale o quasi.
La cosa particolare è che andando avanti nella visione del film, oltre a tornarmi in mente le varie fasi salienti della trama, cominciavo addirittura a ricordare cosa avevo scritto nella mia recensione. Questo vuol dire due cose e cioè in primis che l'adattamento è stato abbastanza fedele all'originale e poi che anche il film conserva gli stessi pregi e gli stessi difetti dell'anime.
Per questo motivo ritengo sia abbastanza inutile dilungarmi sulla sceneggiatura: oltre che dire che si tratta di un buon adattamento il resto sarebbe un semplice copia e incolla della recensione dell'anime. E', invece, più opportuno centrare l'attenzione sugli altri fattori che possono essere indicativi sulla bontà del prodotto.
Uno degli elementi chiave per l'esito della trasposizione è rappresentato dalla prova degli attori. Dare un giudizio di recitazione per me che non sono un esperto è già difficile se il film è italiano; conseguentemente le difficoltà aumentano esponenzialmente se si considera il fatto che qui si recita e si parla in giapponese. Nonostante tutto, però, mi sono fatto una mia opinione in proposito e passo ad illustrarvela.
Diciamoci la verità, i live action difficilmente possono essere additati come esempi di recitazione; gli attori saranno belli e magari trasmettono anche simpatia ma da un punto di vista artistico sono molto, ma molto limitati. Troppo spesso il modo in cui parlano o cercano di trasmettere le emozioni del personaggio che interpretano risulta scandalosamente innaturale; anche il loro modo di muoversi, a volte, risulta goffo ed impacciato. Altre volte ancora, poi, si incontrano attori che, a mio modo di vedere, possono essere definiti come "due braccia rubate all'agricoltura" e basta. Bisogna sottolineare, però, che i live action non hanno per loro natura grandi velleità artistiche ma sono prodotti d'intrattenimento che hanno come unica ambizione quella di cercare di accontentare i fan di una certa serie; e poco importa se gli attori non sono tanti "Laurence Olivier" ma ragazzi alle prime armi.
Ad ogni modo bisogna riconoscere che in termini di recitazione questo Ano Hana è sopra la media di almeno una spanna rispetto a prodotti dello stesso genere. I difetti di cui parlavo prima ci sono tutti ma sono meno scandalosi del solito e, in più, ci sono molti momenti in cui gli attori riescono effettivamente a trasmettere le emozioni volute allo spettatore. Per cui, tenendo conto di tutto, il mio giudizio su questo punto è buono.
Sui costumi, invece, avrei molto da ridire: si è cercato, giustamente, di far somigliare il più possibile i personaggi alle loro controparti cartacee; tuttavia questa scelta sembra non aver pagato. Molti personaggi, infatti, sembrano più adatti per un ballo in maschera piuttosto che per affrontare la quotidianità.
Altra nota di merito è l'aver riconfermato la bellissima colonna sonora della serie originale, tra cui la bellissima "secret base" di cui sono da anni innamoratissimo.
In definitiva esprimo un buon giudizio su questo titolo: ai fan sicuramente piacerà. Per chi non ha visto l'anime si consiglia, ma solo per coerenza, di cercarselo e guardarsi prima quello.