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Come nelle altre mie recensioni non parlerò apertamente della trama, potete trovarla ovunque, mi limiterò ad analizzare la serie in maniera generale, indicando i punti forti e quelli deboli.

Di "Rokka no Yuusha", osservando anche lo sviluppo dell'opera, si capisce che non ha grandissime pretese, non porta con sé quale profonda verità, grande messaggio o profonda filosofia, ma è un prodotto di animazione che riesce, a mio parere con successo, a intrattenere lo spettatore proiettandolo in una realtà magica basata sul mistero e sulla continua scoperta di informazioni utili allo svolgersi degli eventi.
Le animazioni sono buone, le musiche per nulla epiche, ma non disturbano. Il background in cui i protagonisti si muovono non è tra i più originali, una contrapposizione canonica tra bene e male che forse (e sottolineo il forse) vedrà intaccata la sua ovvietà alla fine, con la messa in discussione su cosa sia il bene e cosa il male da un solo personaggio, ma per un solo sprazzo di puntata (come detto, nessuna riflessione di ampio raggio sta alla base di quest'opera). La cornice canonica, però, è abilmente sfruttata per porre in essere una storyline interessante e che ho assai apprezzato. Il mondo magico e così diverso dal nostro, con regole tutte sue, serve per renderci degli stranieri che attraversano un mondo nuovo, cosicché nello svelare il mistero che i protagonisti affronteranno potremo annoverare gli indizi che riceveremo soltanto grazie alle parole pronunciate dai personaggi (saranno bugie, verità, cosa può renderci sicuri che siano vere, cosa che non lo siano). Tutto ciò infatti fa della serie un vero e proprio giallo in chiave fantasy unito agli elementi di un combat shonen: a me ha ricordato molto, per alcuni elementi, giochi di ruolo come Lupus in tabula o Turis (penso si chiami così, se non erro, si gioca online). Questa caratteristica rende la visione avvincente, consapevoli del fatto che nulla è scontato e che non sappiamo niente in più del protagonista, quasi potremmo fare a gara con lui per vedere chi scopre per primo la verità.

I personaggi sono parzialmente sviluppati, alcuni li troviamo alla fine di un percorso di maturazione e nelle puntate non hanno il tempo di maturare ancora, altri cominciano a maturare proprio con l'inizio della storia, altri non mutano, così come le loro storie: solo alcune sono trattate, ma in un'anime di dodici episodi, in cui si dà grande attenzione ai dettagli in quanto giallo, sarebbe stato difficile approfondire maggiormente tutti i personaggi.
Nota pregevole di "Rokka no Yuusha" sono i combattimenti, le animazioni attraverso cui si sviluppano le ho trovate molto positive e ogni personaggio ha un suo stile, soprattutto il protagonista ha uno stile di combattimento che difficilmente annoia; verso la fine comincia ad esserci un po' di ripetitività, ma negli ultimissimi episodi l'attenzione non sarà focalizzata sugli scontri.

Una nota forse negativa da aggiungere a quanto detto è il finale, in quanto si aggiunge un nuovo elemento che, se non portato avanti con una possibile seconda serie portata avanti in modo molto coerente, potrebbe mettere in discussione tutte le scoperte e le speculazioni fatte in precedenza, ma a me piace pensare solo alle scene mostrate senza considerare gli ultimi (forse) quattro minuti, e di evidentissime incoerenze non ce ne sono state; per questo, se siete alla ricerca di un anime che intrattenga, con qualche buona scena di combattimento e una storyline diversa da ciò che esce ultimamente, vi consiglio di intraprendere la visione di "Rokka no Yuusha".