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<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

State cercando un majokko? Vi siete imbattuti nelle immagini di "Madoka Magica" in giro sulla rete e avete pensato di passare qualche oretta in compagnia di maghette simpatiche e buoni sentimenti buttandovi su questo anime? Allora quest'opera non fa per voi.

Cercare di analizzare "Mahou Shoujo Madoka Magica" come un'opera di animazione a sé stante è piuttosto difficile, poiché racchiude al suo interno molti generi, anche agli antipodi tra loro. Qui non si cerca solamente di rendere ciò che è innocente e dolce al primo impatto crudele e cruento suscitando stupore nello spettatore, il Magical Quartet si è impegnato, degnando di una buona e articolata trama questo prodotto all'apparenza semplice "commercialata", introducendo una profondità psicologica che in un majokko raramente troverete. Ciò non significa che la psicologia dei personaggi qui introdotta sia sofisticata e ricercata, anzi, è solo che, essendo decontestualizzata, risulta molto più di impatto. Dovremmo chiamarlo colpo di genio o semplice furbizia? Dipende dal vostro spirito critico.
Risulta complesso cercare di definire degli schemi oggettivi secondo cui provare a giustificare e quindi dare un senso al voto attribuitogli, non avendo (secondo me) un vero e proprio genere di appartenenza, perciò ecco qui che nasce la premessa: questo anime è succube della soggettività e di conseguenza in questa recensione lo è della mia. Precisiamo: detto ciò, non significa che non possiamo individuare qualche guizzo di genialità oggettivamente azzeccato.

Madoka Kaname è la nostra protagonista, una semplice ragazza di quattrodici anni con una vita ordinaria e una famiglia altrettanto elementare. Vi starete chiedendo: "Come mai un personaggio del genere?" Probabilmente si cerca di far immedesimare il più possibile lo spettatore con la nostra "eroina", si cerca di creare una empatia che pregiudicherà le emozioni che ci farà provare questo anime... perché? Semplicemente Madoka verrà investita dalla responsabilità del dover fare una scelta che potrebbe cambiare drasticamente la sua vita.
Tutto ciò ci viene mostrato dal primo episodio, il quale introduce uno dei personaggi più inquietanti che un majokko abbia mai conosciuto: non è la solita spalla della protagonista, anche se le sembianze sono simili, questo mostriciattolo di nome Kyubey non possiede nessuna espressione, nessun sentimento da condividere, nessun motivo perciò per farci empatizzare con esso; tutto ciò che farà durante la serie non sarà altro che tentare noi e Madoka, e come? Kyubey ci spiega il motivo dell'esistenza delle Mahou Shoujo (lo potete immaginare) e afferma che la nostra protagonista è una ragazza con una enorme potenzialità latente, perfetta per sconfiggere le malvagie streghe che portano morte, distruzione ecc. A questo punto immaginatevi finalmente nella vostra ordinaria vita, quando ancora a quattordici anni siete nella più totale pubertà, nel "melting pot "più estremo di sentimenti ed emozioni, non sapete cosa volete fare, non avete aspirazioni e desideri, non conoscete neanche del tutto voi stessi. In questo periodo così delicato ci viene offerta una possibilità del genere? Cioè la chance di diventare qualcuno/a, di dare uno scopo alla nostra esistenza? Per tutta la durata dell'anime saremo combattuti tra questa dualistica scelta, come lo sarà Madoka da un lato, tentata da Kyubey che continuerà ad affermare la potenzialità e l'unicità della nostra protagonista, e dall'altro lato il personaggio (a mio parere) meglio riuscito di tutto l'anime: Homura Akemi, che cercherà continuamente di non far fare questo passo a Kaname. Il perché lo lascio scoprire a voi.

La soundtrack è assolutamente promossa, si abbina perfettamente con le ambientazioni cupe quando si incontra una strega, come è altrettanto perfetta nei momenti più intimi e personali dei personaggi.
Opening ed ending sono semplicemente sublimi.
Sul disegno come al solito non mi esprimo, regna la soggettività.

Conclusioni: quest'opera verrà ricordata o meno tra gli anime più "belli" tra qualche anno? Non direi.
Verrà ricordata per l'innovazione (se così possiamo chiamarla) del genere? Mah...
Guardare questo anime è tempo sprecato? Assolutamente no. È un anime ben fatto con un comparto tecnico particolare ma molto ben realizzato; probabilmente uno dei difetti più rilevanti è la durata, per nulla sufficiente ad esplorare la psicologia delle protagoniste e, soprattutto, il loro rapporto con il mondo "esterno" e la loro solitudine interiore dovuta all'addossarsi l'enorme responsabilità dell'essere una maga.

L'anime è proprio come la protagonista, combattuto da un dualismo interiore con tanto, tantissimo potenziale da sfruttare... purtroppo la sua decisione è stata quella di non accettare il contratto. Voto: 7-