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8.0/10
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Un anime spassosissimo!
Non lo consiglierei a tutti, ma per me è stata una bella scoperta... per una serie di motivi che elencherò qui.

"Osomatsu-san" non ha una vera e propria trama, segue le vicende dei sei fratelli gemelli Matsuno ora catapultati fuori dall'era Showa e diventati adulti. Da sei bulletti tutto sommato furbi ma buoni a sei ventenni scioperati senza nessuna qualità di redenzione. L'anime funziona in vari sketch, anche slegati tra loro - alcuni hanno impatto nelle puntate successive, altri scompaiono senza essere più nominati.
Un po' come alcune serie di tanti anni fa.

Il motivo per cui "Osomatsu-san" mi è piaciuto così tanto è che mi ha fatto riscoprire il gusto di vedermi una serie non perché ha una trama elaborata non banale e ricca di colpi di scena ma proprio per il puro piacere di intrattenermi e passare una mezz'oretta di svago; questo tipo di narrazione adesso è considerato superato o stupido (al massimo piace a un amante del tokusatsu), ma è ancora valido. "Osomatsu-san" intrattiene bene e, da un certo tipo di gag, si vede che è rivolto agli adulti... ma di questo parleremo dopo.
Il tipo di comicità della serie mi ha ricordato un po' "Hetalia" e, come hanno osservato alcuni, anche "Gintama"; oltre agli sketch però ci sono anche le gag (Sheeeeeeeeh!) e varie parodie: ai programmi televisivi giapponesi, al sistema di lavoro, agli anime in voga al momento e anche ad alcuni film famosi - la mia preferita riguardava "Saw". Insomma, ce n'è un po' per tutti i gusti!
L'unica pecca, secondo me, è il fatto che sia spesso autoreferenziale: gli autori ci tengono a farti sapere che i loro sketch in alcuni casi sono calcolati, che sono preoccupati dell'idea di voler far ridere e che dietro alcune gag ci sono meccanismi. Sono molto più belli i momenti di delirio puro, quelli in cui gli autori vi mettono di fronte a un "questo è il nostro anime, facciamo ancora quello che vogliamo noi".

Un'altra cosa che ho trovato molto apprezzabile è la caratterizzazione dei personaggi.
Non aspettatevi niente di profondo, naturalmente, ma vi basta vedere il primo episodio per capire che ce ne vuole davvero per rendere interessanti al giorno d'oggi personaggi creati in quel modo: i gemelli però sono portati avanti in un modo spassoso e a volte realistico - a differenza di tanti anime questi sono dei fratelli realistici e per me non è da poco. Totoko, che prima era praticamente la gemella di "Stilly e lo specchio magico", guadagna tanto per il cinismo; e poi il resto del cast, che forse non è altrettanto brillante, acquista un senso così com'è, persino uno con una bocca deformata grande quanto una casa (Dayoooon!).
Le interazioni tra di loro poi, anche se un po' ripetitive, funzionano... e a me è piaciuto come, a differenza della serie originale, qui non si preoccupassero affatto di dare un messaggio morale positivo: i fratelli si trascinano l'un l'altro in basso in modo che restino tutti e sei uguali e non spicchino. Il cameo dell'autore originale come quadro che si stacca per disperazione dal muro per la loro condotta è la ciliegina sulla torta.

E ora il punto forte: la grafica. Qui probabilmente sarò controcorrente, ma vi basterà guardare il primo episodio per verificare: nonostante il character design datato, è uno degli anime tecnicamente meglio realizzati dell'ultimo anno. Magari altri hanno disegni più gradevoli che mascherano il low-budget, ma con estremo piacere ho notato che qui non c'è la solita tendenza al disegno staccato da uno sfondo renderizzato quasi realistico. Al contrario, l'aver scelto una linea così diversa di disegno rispetto alla media di oggi (e gli autori nel primo episodio ci tengono a farlo notare, evidentemente) ha portato molta creatività: la prima sigla è qualcosa di stupendo in tal senso, ma bene o male l'anime riprende questo genere di visuali. A me poi il tratto piace così com'è (il fatto che sia un po' doppio poi lo rende anche adatto al tipo di trama) e, come era apprezzabile negli anni '60, non vedo perché non dovrebbe esserlo adesso.

"Osomatsu-san" è sicuramente una serie con tanti difetti, è stato criticato per aver dissacrato i personaggi originali, ha avuto due censure pesanti (con decurtazione totale degli episodi) e perde un po' di smalto negli ultimi episodi, ma alla fine ho deciso di assegnare un otto (sarebbe un sette e mezzo, come lo era per "Ranpo Kitan") per il coraggio di proporre una serie così, dell'era Showa, con questo tratto grafico, con questa trama e con venticinque episodi nell'era delle tredici puntate per serie. E perché mi ha fatto fare tante, tante risate. Promosso!