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7.0/10
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Gli haters di SAO tremavano; No Game No Life li aveva tramortiti ed Hestia-sama stava dando loro il colpo di grazia, quando ad un certo punto una porta di innalzò di fronte a loro e videro al suo interno un nuovo anime che si temeva seguisse la scia di opere tipo MMORPG o simili, con maghi, umanoidi di vario genere e divinità PEGI 18, e parve così, fino a quando la sigla di apertura della prima puntata non giunse al termine, dopo, più nulla fu come prima...

No, ok, forse sto esagerando, ma se ci si aspetta un clone di SAO uscire fuori dalla trama di GATE, si prende un grosso granchio.
Chiariamo una cosa, io non odio opere come SAO o Danmachi, ma effettivamente temevo che GATE fosse un anime che voleva vivere della gloria di opere nate prima di lui e non aggiungere nulla di nuovo all'esperienza di anime-fan di nessuno di noi, e nonostante alcuni elementi, lo scheletro della storia direi, si rifacciano a quello che avevamo già visto, lo svolgimento delle vicende che prendono vita fra Alnus, l'Impero e Tokyo, aprono un nuovo bivio ad una strada già percorsa, sviluppandosi sempre meno verso direzione già battute e culminando un un plot narrativo che pur non rivoluzionando il panorama dell'animazione, non si può dire che a guardarlo stiamo sprecando il nostro tempo.
I personaggi sono il punto di partenza, ciò che ci sa più di "già visto": abbiamo la maghetta, la dea (che però in questo caso è cazzuta e intraprendente come pochi) e addirittura l'elfa bionda maga che fa impazzire i feticisti dell'oto-san, ma il mondo che si contrappone a questi ed a molti altri personaggi va a creare qualcosa di nuovo; anche in quest'anime ci sono le strizzatine d'occhio agli otaku, così da farli sbavare davanti allo schermo: oltre la già citata situazione in cui una giovane e avvenente elfa chiama il protagonista "papà" e si struscia su di lui, abbiamo anche la bimba di 12 anni che si innamora di un uomo fatto e finito, che SPOILER, alla fine della storia decide pure che se la sposerà per davvero e per i più "hardcore" ci sono anche le scene di quasi stupro e giovani donzelle che offrono il proprio corpo.
Ma nonostante questo, la mescolanza di tutti gli elementi fansevice, fantasy e (soprattutto per me) di geopolitica e di guerra, fanno di GATE un'opera completa, che inizia, arriva allo spannung e termina in modo appropriato al genere di anime a cui appartiene, senza ripiegare sul fatto che ci sono le donnine gatto o le prostitute uccello.
Consiglio di vedere GATE per far capire agli scettic che partire da un qualcosa di già visto e consolidato, non per forza vuol dire cadere nel completo e inutile cliché, perché se si aggiunge ogni volta qualcosa di nuovo, o comunque di diverso da quello che ci si era aspettato, si può ottenere un un risultato soddisfacente.