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7.0/10
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Per ben comprendere la realtà di Battle Club va fatta una piccola premessa sul suo autore, ovvero Yuji Shiozaki, lo si potrebbe quasi definire un’artista del fan service, e probabilmente molti si saranno imbattuti in quella che è la sua opera più famosa, Ikki Tousen. Detto ciò Battle Club è una delle sue ultime realizzazioni, una serie raccolta in 6 volumi portati in Italia dalla Jpop, e che più di recente ha visto pubblicare il primo volume del suo seguito, Battle Club Second Stage.

La trama iniziale è molto semplice: Mokichi Saito è un ragazzo come tanti che sta per incominciare il suo percorso di studi al liceo, un momento che agognava da tanto per poter dare un netto taglio con il passato e quindi cominciare una nuova vita sfoggiando una personalità rinnovata più forte e cool. Tutto sommato pensieri comuni a molti in quei frangenti, purtroppo (per lui) le sue intenzioni vanno ben oltre la razionalità e, per attuare i suoi piani, come prima cosa ritiene necessario “sottomettere” i bulli della scuola, scatenando una rissa da cui riuscirà ad uscire più o meno indenne, grazie all’intervento della bella e goffa Tamako Kaneda.
Il nostro povero Mokichi più avvilito che mai nel tentativo di diventare più forte decide allora di iscriversi al club di lotta libera dello Shiratori, proprio qui incontra di nuovo Tama-chan che sarà anche l’oggetto della sua prova di ingresso, la ben nota “bottarella”, come andrà a finire? Insomma senza andare oltre saranno proprio le vicende del club di lotta libera dello Shiratori, e dei sui componenti, al centro della storia, da qui appunto il nome Battle Club che richiama anche il più famoso film Fight Club, citazione rappresentata in modo palese con l’immagine presente nelle prime pagine.

Uno degli elementi caratterizzanti di Battle Club risiede nelle peculiarità dei suoi personaggi, tutti sono concepiti con un aspetto comico alla base, Mokichi che vuole diventare forte ma poi fa sempre figuracce, Tamako forte, bella e prosperosa che però si dimostra totalmente imbranata, la vice Higuchi con i suoi strani gusti e il suo soprannome “vampira” più che meritato, il capo Taki, che è una sorpresa in tutti i sensi, e infine il buon maestro Tondemon, una versione rielaborata del Maestro Muten di Dragonball.

Ciò detto in Battle Club Shiozaki riunisce molti generi, in primo luogo c’è una massiccia presenza di fan service, tuttavia gestiti e inseriti con abilità, mai forzati sono per lo più concepiti in chiave comica, e i commenti fuori campo dell’autore lo testimoniano. La realtà sportiva in qualche modo è presente, chiaramente tutte le scene sono concepite all’interno di una storia più o meno strampalata, come spesso sono evidenti le allusioni (e non solo) sessuali, infine costante è la presa in giro, a partire dai richiami a Dragonball, per finire con le massime sulla lotta libera del buon Tondemon, che insegnerà al lettore a seguire la via del Ki-ai.

Il disegno è fatto molto bene, soprattutto i personaggi sono estremamente curati a livello fisico.
L’edizione della J-pop è come al solito ottima e per altro conta anche un buon numero di tavole a colori quindi vale pienamente quel che costa.

Pertanto se siete alla ricerca di un manga leggero e piacevole Battle Club è l’ideale, in attesa che venga pubblicata la seconda serie le avventura di Mokichi e Tama-chan alla ricerca del Ki-ai regalano una lettura molto divertente.