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Sono giunta qua sempre seguendo le tracce della Kaori, ora lei si è limitata a fare il chara del videogioco, l'autrice si è limitata a ricalcare un po' il suo stile e i disegni già fatti, e mi pare abbia fatto un buon lavoro. Il tratto è pulito, tutto sommato le scene sono ben articolate anche se ovviamente non sono il massimo, ma si lasciano rispettare.

Il manga è tratto da un videogioco di simulazione di appuntamenti, su per giù, quelle cose che in Italia non giungeranno mai (chi sa perchè...) e che non escono manco dalla madre patria. Con questa premessa ovviamente non ci si può aspettare una trama complessa ricchissima di colpi di scena; quelli che ci sono sono scontati anche se ogni tanto è piacevole vedere le proprie teorie avvalorate.

E' una storiella d'amore, l'unico difetto forse è la media lentezza della trama e forse il fatto che segue un unica storia; essendo tratto da quel tipo di videogame, come in esso forse era meglio far formare qualche altra coppietta, così la trama anche se lenta qualcosa regalava.
La protagonista è una cosa un po' classica e assurda, ovvero la scemetta goffa che però finisce sempre nelle braccia dei vari belloni, anche se ha un intelligenza pari a una patata. Il pretesto di trovare il fratello viene un po' perso qua e là, ma comunque non me la sento di distruggere quest'opera.
E' uno shojo un po' particolare, simpatico veloce e leggero, si lascia apprezzare dal punto di vista grafico e qua e là in qualche punto, i commenti dell'autrice sono spesso simpatici.
In breve carino, senza particolari lodi e senza infamia, ovviamente per un target femminile.