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Ho letto questo fumetto all'uscita, molti anni or sono, ma ancora oggi penso sia un'opera adulta dove la fine non è scontata, dove la storia è dura come un pugno allo stomaco, Rocky Joe è un metro di paragone (chi non l'ha letto faccia un giro alla prima fumetteria a ricercare i numeri!).
Il disegno è datato e certo non è al passo con i tempi, ma tutti dovrebbero avvicinarsi al mondo di sogni-realtà di Gunma e del suo motto: "nessuno può starmi davanti". Della sua voglia di velocità, di superare se stesso e superare l'ombra che lo precede.
Un'opera che parte con atmosfera comica, la mano di Dash Kappei ci accompagna nei primi numeri per poi prendere una piega più difficile, meno leggera, una storia meno facile da vendere al pubblico, si direbbe poco commerciale oggi giorno.
Prosegue con una serie di veri drammi ambientati sì nel mondo delle corse, ma anche nella famiglia imprenditoriale, nei ricordi del dopoguerra del padre, dei fratellastri e dei loro fantasmi. La storia del nostro protagonista va a intrecciare tutti questi personaggi, e racconta le loro storie, uno fra tutti l'inseparabile amico d'infanzia e compagno di sogno Tamotsu, l'uomo che seguirà il protagonista, come meccanico e amico, nel passaggio da semplice sbandato-campagnolo, a pilota di formula 1.
Un'insieme di personaggi, dei loro sogni, dei loro drammi e della vita semplicemente da leggere e restare colpiti fino alla fine.