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8.0/10
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Una parte della società giapponese poco conosciuta, quella di questo manga: il sistema giudiziario, ed in particolare la struttura del carcere. Di certo non è un argomento tanto comune nei manga, ed infatti la sua peculiarità è proprio quello che rende "In prigione" interessante.

Peculiare anche il modo con cui l'autore, Hanawa, racconta la sua esperienza: realisticamente. Assistiamo così alla routine sua e degli altri detenuti, ovviamente scandita nei minimi dettagli, al loro adattarsi alla situazione, alle loro manie causate dalle limitazioni, ma tutto senza "stracciarsi le vesti": nessuna richiesta di pietà per Hanawa e gli altri carcerati, e nemmeno un chiaro messaggio politico o una denuncia sociale particolare. Troppo facile, quando si parla di questi argomenti, perdersi in luoghi comuni: ma in questo manga vengono evitati a favore del realismo. Unico difetto, è che mi sarebbe piaciuta una trama più compatta, non un insieme di eventi che accadono nel carcere che non hanno praticamente nessun legame tra loro, ma alla fine non è un problema serio.

Non male anche l'edizione della Coconino Press, anche se non credo valga i soldi che chiedono. La traduzione non è male e il volumetto non lascia neanche tanti segni di inchiostro (cosa che a me accade sempre, tanto che dopo devo sempre lavarmi le mani), ma la carta è giallastra e trasparente. Non molto fastidioso, tuttavia con quel prezzo si sarebbe potuto fare di più, anche perché a mio parere è l'unico difetto serio sia dell'edizione che del manga. Se avete qualche soldo da parte, date pure una chance a "In prigione". Spero non ve ne pentirete.