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La storia di Deadman Wonderland inizia tentando di spalancare le porte ad un genere più maturo e duro rispetto ad uno normale shonen. Non solo le battaglie all'ultimo sangue o gli arti tranciati, ma la stessa lotta interiore dei protagonisti potrebbero prefigurare un brainstorming. Si può forse dire che la tematica di questo manga sia ben troppo matura rispetto alle capacità espositive dell'autore, risultando nello scorrere del tempo un prodotto mediocre, che non vuole completamente sfociare nel seinen, ma che non riesce a mantenersi in bilico all'interno della sfera shonen. I tratti del manga mainstream ci sono tutti, il background dei personaggi è interessante, il design è morbido e gradevole e di quando in quando giunge qualche ben apprezzato momento di suspense e mistero. Ma le carenze sono facilmente adocchiabili.

Il vero tallone d'Achille di questo manga è la storia stessa. La trama e gli intrighi sono fin troppo scialbi ed opachi rispetto al contesto in cui essa prende vita, tendono a dimenticare quest'opera quale una possibilità di spronare ad un dialogo sulla pena di morte o sulle realtà delle carceri. Le celle, le sale di tortura, il ring dove i condannati si combattono all'ultimo sangue, detengono più un alone di paesaggio che di mondo reale. L'autore si trova ben presto tra le mani qualcosa che non è capace a gestire. La corruzione dei dirigenti del carcere, le potenze militari interessate ad utilizzare i poteri dei Deadmen per fini oscuri, le ribellioni all'interno del braccio della morte. Gli inganni, le amicizie. Niente riesce a mettere radici, a divenire un solido perno della trama. Tutto è aleatorio e volatile fino al limite del ridondante.

Si è voluto far carico del peso degli intrighi, delle morti, del dolore sulle spalle di un protagonista debole fino al limite del patetico. Un bambino che non riesce ad acquisire forza nelle proprie decisioni, facendo così ben presto risultare il proprio potere da Deadman immeritato.
Troppe volte il protagonista si rivolta contro Shiro, l'unica sua vera alleata, facendola piangere ed allontanandola da lui. Troppe volte le riappacificazioni tra i due sono melense e basate su trame da bambini di asilo. Ed è su questo universo, da un lato in bilico su adulte tematiche globali di morte e guerra, e vicissitudini personali infantili che la storia si propaga, senza mai determinare un punto fermo tra le due realtà; senza mai voler far predominare l'una sull'altra. Ma ciò in fin dei conti non sarebbe possibile, perché Deadman Wonderland fonda la propria esistenza sulla debolezza infantile del protagonista Ganta, e sui dolori ed atroci problemi della prigione; ma il gran minestrone prodotto non risulta appetibile, e le troppe spezie in esso contenute lo fanno apparire strano al gusto.

Si cerca di coprire troppi fronti, troppi gusti, troppi generi e si sfocia nel non riuscire a soddisfarne nessuno. Si cerca la battaglia e si creano nemici agguerriti, che però non vengono fronteggiati fino in fondo, accantonandoli da una parte per qualche futuro uso. I personaggi non restano impressi nella mente, la storia rimane vaga e sfuggente. La azioni dei protagonisti sembrano alla lunga inutili, poiché sempre più si assiste ad un ritorno alla casella di partenza. Manca l'evoluzione, manca la crescita vera del mondo e dei suoi abitanti, che sempre più appaiono attaccati solo al passato e mai propositivi verso il futuro.
Dopo innumerevoli carneficine, dopo anni passati al buio, sempre con la paura di dover morire ogni 3 giorni se sprovvisti dell'antidoto al veleno immesso nei loro corpi; essi sono ancora rimasti ancorati alle loro vite precedenti. Come se potessero farci qualcosa. Dopotutto sono Deadmen, condannati a morte; e pertanto la loro vita esiste solo all'interno delle sbarre. Al di fuori vi sarà solo la morte a tempo debito.

L'opera vive all'interno di un mondo chiuso, senza respiro, perdendo il dono dell'universalità e mai realmente acquisendo il connotato di Wonderland. Non ci sono meraviglie da vedere: è solo un blando reality che inganna i telespettatori, e di cui solo i gestori conoscono i dietro le quinte. Il Chiudere questo manga ed accendere la TV sul Grande Fratello può incontrare una sola carenza: una bistecca al sangue.