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10.0/10
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La ricerca della felicità è stata affrontata in moltissimi modi da tutte le arti narrative. In molti hanno scelto la strada del racconto fantastico o fantascientifico oppure ancora la ricerca come viaggio.
Inio Asano si pone la stessa domanda, ma ce lo racconta con la vita di tutti i giorni. Solanin, infatti, è la vicenda di un gruppo di cinque ragazzi che stanno affrontando il periodo di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta. Non sono più così piccoli da non essere autosufficienti (difatti, alcuni di loro convivono ed hanno un lavoro), ma non sono nemmeno così grandi da essere pienamente adulti. In questo panorama narrativo, tutti i personaggi si fanno le stesse domande: dove sto andando a finire? È questa la vita che desidero? Sono pronto per affrontare il mondo? E qual è il mio posto nel mondo?
Asano non poteva scegliere un modo migliore per raccontare queste domande che tormentano tutti nel periodo della vita che affrontano i protagonisti di Solanin. E l’autore lo fa con una semplicità disarmante.

La vicenda è molto scorrevole nella lettura e mai pesante. Ad ogni personaggio è dedicato il giusto spazio e la psicologia è ben delineata. Infatti, spesso le vignette sono completamente nere (o bianche) e noi possiamo leggere i pensieri di chi agisce. Un posto d’onore è riservato alla protagonista: Inoue Meiko, impiegata, infelice del proprio lavoro, che all’inizio dell’opera si licenzia per cercare una risposta a “quelle” domande. Lo spazio dedicato a Meiko non è maggiore solo per i pensieri, le azioni e in generale per la sua vicenda, ma anche per gli stessi disegni che la ritraggono. Questi sono particolarmente curati e molte volte isolano il suo sguardo che è rivolto direttamente al lettore, quasi che Asano stesse guardandoci attraverso gli occhi del suo personaggio.

I dialoghi sono naturali e scritti in modo da risultare il più quotidiano possibile, ma mai costruiti a tavolino. E in questa semplicità e naturalezza, l’autore inserisce molti messaggi rivolti a chi legge. Sono numerosi i casi in cui si possono estrapolare frasi dai dialoghi o dalle riflessioni per trascriverle su un foglietto da attaccare sul muro della nostra camera con questa intenzione: “Non devo dimenticare queste parole, perché è vero: il mondo funziona così ed io devo comportarmi cosà”.
Sebbene la vicenda narrata abbia dei risvolti drammatici, ci sono alcuni momenti in cui è impossibile trattenersi dalle risate, per le dinamiche sviluppate o per alcuni nice touch dei disegni, e altri momenti in cui l’autore ci mostra delle trovate veramente geniali. Senza spoilerare troppo, un esempio è la riflessione tutta mentale di Taneda: un vero spasso!

Planet Manga porta in Italia quest’opera in due volumetti al prezzo di 7,50€ l’uno. L’edizione non è male, anche se a mio parere il volumetto è un po’ troppo floscio e la sovraccoperta deve essere tolta durante la lettura, perché tende a scivolare e rischia di rovinarsi. La carta utilizzata è leggermente gialla, ma non dà alcun fastidio. L’unica vera pecca è la qualità della stampa. Infatti, l’inchiostro rimane sulle dita se la lettura tende a prolungarsi. Ma a parte questo, Solanin è un’opera che andrebbe letta da tutti, almeno da una certa età in poi. Inoltre non dimenticatevi che <i>“uno zero unito ad un altro zero, fa l’infinito”</i>.