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5.0/10
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Sono rimasta molto delusa da questo fumetto, sicuramente per le troppe aspettative che tutte le recensioni positive mi avevano generato. Ho fatto fatica a finire i due volumi perché ho trovato la storia molto noiosa e non mi ha lasciato assolutamente nulla, se non un senso di perdita di tempo.
Alla fine del primo volume quando improvvisamente la trama ha un guizzo di “imprevedibilità” mi sono detta che forse c’era speranza per il secondo, invece è stato anche peggio perché la storia da noiosa è diventata surreale e ridicola.

I disegni sono particolareggiati, ma non incontrano il mio personalissimo gusto, trovo stonate le fattezze dei visi da bambini in una storia che vorrebbe essere di “adulti”.
È proprio la storia comunque la nota dolente, non sono riuscita a provare empatia per nessuno dei personaggi, che mi sono sembrati tutti odiosi e melensi.
Per certi versi mi ha ricordato il film di Muccino “L’ultimo bacio”, amato da un vasto pubblico che si riconosceva in quei trentenni in crisi di identità e annoiati della vita di tutti i giorni. A me non è piaciuto neanche quel film.

Qui la problematica è diversa, sono ragazzi che non sanno ancora cosa fare della loro vita e sono in bilico tra il voler rimanere a tutti i costi ancora spensierati e senza problemi e il voler prendere la decisione di crescere.
Dal mio punto di vista solo il protagonista si discosta dagli altri perché è l’unico ad avere il coraggio di rinunciare ad un lavoro per inseguire un sogno concreto, comunque alla faccia di chi lo deve mantenere, mentre gli altri vagano nella beata aspettativa di qualcosa che scenda dal cielo e dica loro cosa fare della loro vita.

Concludendo, ovviamente non lo consiglio, ma non mi sento neanche di sconsigliarlo del tutto perché penso che molto di questo manga sia l’immedesimarsi o meno nella storia, io non ci sono riuscita.