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Ho faticato a trovare questo volume, ma alla fine ero veramente felice di poterlo leggere. L'ho letto tutto, ma alla fine non ne sono rimasto molto colpito, anzi, credo che deluso sia la parola giusta. Mancherò probabilmente di sensibilità, ma è quello che penso.
Un formato poco pratico alla lettura, disegni belli, ma a mio parere non eccezionali, costo elevato, storia che si conclude in modo un pochino scontato con un messaggio trito e ritrito. Mi aspettavo molto di più sinceramente.

La vicenda narra la storia di questo giovane designer di nome Hamaguchi, il quale sogna un futuro più consono ai suoi sogni. Infatti egli lavora come fattorino presso la Watanabe S.p.a, nota azienda tessile di Kyoto, ma in realtà vorrebbe essere lui a disegnare i capi che vendono in quella rinomata azienda. Nei rari momenti di svago dal lavoro, il giovane si rifugia allo zoo, ove il suo talento può finalmente prendere vita, disegnando tutto ciò che vede.
Per una complessa, (e snocciolata rapidamente) tresca sentimentale, Hamaguchi viene licenziato, e decide di farsi una nuova vita nella capitale, Tokyo. Qui grazie a un suo vecchio amico, Tamura, entra a far parte del fantastico mondo dei manga, lavorando come assistente per uno dei più celebri mangaka degli anni '60.
In realtà la storia finisce qui, non c'è molto da aggiungere; il protagonista sembra quasi incontrare le persone per caso, come se non ci fosse un vero e proprio senso logico. Ci sarà un incontro importante, forse l'unico che vale veramente la pena di citare: il giovane incontrerà una ragazza malata (anche il modo in cui si incontrano è un po' tirato) di una malattia non mortale ma di cui non è dato sapere nulla, l'unica cosa che si sa è che starà sempre male e vivrà praticamente in ospedale. Lei darà la forza al protagonista di esaudire i suoi sogni, ovviamente con la delusione di non poter mai stare insieme.

Raramente mi capita, ma non ho provato nessuna emozione quando ho finito di leggere la storia, niente di innovativo che mi ha sollecitato delle sensazioni che possano aver dato un senso alla lettura. Il protagonista non mi è piaciuto, è sempre triste, malinconico anche quando gli fanno dei complimenti o gli capitano delle cose interessanti; sembra quasi che la vita in generale lo opprima, che si faccia scivolare gli eventi addosso come se quello che lo circonda non lo tangesse, ma non ne fa mai accenno nei suoi monologhi interiori, anzi, sembra quasi che fare un manga sia la sua ragione di vita, ma entusiasmo sempre zero.
Gli altri personaggi sono sempre brave persone, al massimo lo svegliano nel cuore della notte per andare a bere in un bar e dirsi cose che alla fine, per la storia, sono pure poco utili.

Ho cercato e comprato questo fumetto per l'abilità e il talento riconosciuto di Taniguchi, ma i voti così alti, penso (mia discutibilissima idea) che siano dovuti a un riflesso delle sue vecchie opere. M si sa, i gusti sono gusti.