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Mi aspettavo molto di più dall'autore de "Il gioco del gatto e del topo", sia in termini di disegno, sia come storia. Un manga abbastanza veloce, senza colpi di scena e movimento; attendi speranzoso che accada qualcosa di fantastico ed originale, ma poi non succede niente.
Intendiamoci, un messaggio esiste in questa storia, ma fin troppo celato in una trama scontata, con dei dialoghi non sempre lineari e avvenimenti poco coinvolgenti.

La storia narra l'amicizia di due ragazzi, Yagami e Sakuragi, che da quando sono piccoli si dilettano a giocare a badminton in coppia, e a vincere un sacco di tornei. Il loro rapporto idilliaco è caratterizzato dal carattere esuberante e frizzante di Yagami, contrapposto a un più chiuso e riflessivo Sakuragi.
Il loro equilibrio però sarà destinato ad essere scosso da un terzo ragazzo, Niresaki (campione interscolastico di badminton singolo, e giovane promessa giapponese nel mondo di questo sport), il quale propone a Sakuragi di unirsi a lui per disputare gli incontri di doppio. Yagami ovviamente, all'inizio non crede possibile che il vecchio compagno possa abbandonarlo, ma purtroppo Sakuragi, dopo una sfida, deciderà di seguire Niresaki.

Il primo numero, che più o meno ho riassunto sopra, è stato anche interessante, e da qui ho deciso di proseguire la lettura; ma poi i due numeri seguenti sono al limite della noia, e il terzo l'ho trovato veramente deludente. Possiede qualche puntina di yaoi, ma talmente sfumata che forse l'ho solo voluta vedere io.
Il carattere di Sakuragi è quello che mi ha intrigato di più, ma anche lui, alla fine, non mi ha mostrato nulla di interessante.

Disegni accettabili, uno sport alla fine messo in secondo piano (se avessero giocato a polo, al fine del manga, non sarebbe cambiato nulla), discorsi un po' assurdi e poco suspance, mi invogliano a NON consigliare questo fumetto.
Un peccato.