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Molti di voi probabilmente conoscono già Ikegami per i disegni di Crying Freeman, manga che è stato adattato per il grande schermo in un film prodotto da Luc Besson. È un mangaka che solitamente presta la propria penna e i tratti dei personaggi a storie di altri autori (tra questi, Buronson e Kazuo Koike). Nel 1996 adatta su manga una sceneggiatura di Shoko Ieda, in cui si narra una storia di vendetta e violenza.

L'inizio sa molto di "Sotto Accusa", film con Jodie Foster: Kyoko, la protagonista, viene violentata e stuprata da un gruppo di soldati all'interno di una base militare americana, e a un certo punto viene salvata, prima che si arrivi al peggio, da un soldato afroamericano di nome Brown, con cui instaurerà un forte legame di amicizia e non solo.

<b>[Attenzione spoiler]</b>
Kyoko, dopo essersi ripresa dalle violenze, va a trovare più volte Brown, il quale viene però ucciso, un giorno, sotto i suoi occhi, da un commilitone. Cercando di capire il perché di quell'assassinio, la ragazza andrà a scoprire segreti legati alla missione del soldato, che coinvolge direttamente il Pentagono, la Casa Bianca e le basi scientifiche americane. Per dare un senso alla giustizia e per vendicare il suo amato la ragazza si farà forte, verrà arruolata come militare ed imparerà a difendersi contro nemici che tenteranno di farla fuori per evitare di far uscire le verità nascoste.

La trama sarebbe perfetta per esprimere al meglio la solitudine di una donna costretta, da sola o con l'aiuto di pochi amici fidati, ad affrontare ciò che la strada davanti a sé le propone. Il problema è che tale storia ha diversi difetti, molto grossi. Il primo fra tutti è la sceneggiatura: all'inizio le frasi e i dialoghi sono infimi, di quarta categoria, della massima banalità, per poi farsi un pochino più interessanti quando viene spiegato il coinvolgimento di Brown in tutto. Ma anche nel secondo volume si affronta lo stesso problema: Kyoko dice sempre "Ti vendicherò Brown" o qualche frase rassomigliante, senza che possa trasparire nulla della sua personalità. Il fidanzato è una chiavica, il cui unico aiuto lo offre quando cerca di rivolgersi al padre, una figura di spicco nell'ambito scientifico. E come dimenticare la vice-presidente, una donna dal cuore di ghiaccio, una specie di Sharon Stone versione Basic Instinct con in più il tocco sadomaso e depravato che nessuno sospetterebbe. E c'è anche il gay, ma quello è un elemento inutile.

Il secondo problema riguarda il disegno: ok, Ikegami ha un tratto che lo differenzia dagli altri per via del realismo, ma per la miseria, almeno la metà delle scene con Kyoko viene rappresentata con lei che esordisce sulla pagina con il suo sguardo di fuoco, mettendo in difficoltà gli interlocutori facendo capire loro che non scherza. Suvvia, un po' più di espressività, tesoro.

Il terzo problema riguarda la rappresentazione di scene assurde e senza alcun senso: la vice-presidente è una donna senza scrupoli, capace di fare qualunque cosa per raggiungere il suo scopo. Oh, non una sola persona la contraddice o vuole dire la sua, sembra che sia il capo del mondo. E a un certo punto, verso la parte finale del manga, i colpi di scena. Sono stupidissimi, si arriva addirittura a tagliare la testa alla gente e a conservarla in grossi barattoli di vetro, un po' come le teste di Futurama, e a tenerseli su un comodino di fianco al proprio letto. È totalmente senza senso, e a un uomo morto non gli si può drizzare ancora, neanche se lo sfreghi con forza. Il secondo volume è un guazzabuglio di sequenze da lolwut continui, laddove il primo poteva ispirare l'interesse del lettore.
<b>[Fine spoiler]</b>

In conclusione, opera parecchio scadente. Il disegno è l'unico punto meritevole di questa opera, perché Ikegami saprà dare corpo ai suoi personaggi, ma dovrebbe scegliersi meglio gli autori con cui collaborare, perché la storia è brutta, annoia man mano che si avanza con la lettura, è mal scritta tranne per qualche spiegazione, i personaggi sono piattissimi e poco carismatici. Sarebbe perfetto come film hollywoodiano di serie C.