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10.0/10
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Premetto che non amo particolarmente il genere horror/thriller, anzi, mi è parecchio "indigesto".
Premetto però anche che a me "I am a hero" è piaciuto da impazzire.

Fatte queste due premesse passiamo a descrivere il manga di Kengo Hanazawa; la storia è incentrata su Hideo Suzuki, un ragazzo ultratrentenne sociopatico, leggermente (ma neanche tanto leggermente) maniaco, visionario, fidanzato che vive da solo ed è un mangaka assistente, apparentemente senza aspirazioni a causa dello scarso successo dei pochi manga da lui realizzati. La sua vita scorre tranquilla tra insoddisfazioni, paure e dubbi esistenziali, finché accade ciò che nessuno si sarebbe aspettato; ciò che era percepibile inizialmente solo da piccoli indizi e lievi incongruenze, viene a presentarsi sempre in maniera più chiara e più sconcertante (come in un terribile climax psicologico): un incombente pericolo. E bisognerà a tutti i costi salvarsi la pelle.

La mia reazione è stata inevitabile: a bocca aperta mentre leggevo tutto d'un fiato i primi due tankobon di "I am a hero", pensando "... e io che ero convinto di aver comprato uno slice of life. Wow". Effettivamente avevo ragione; fino a un certo punto.
Il primo volume era semplicemente introduttivo a tutta la trama che si sarebbe poi venuta a diramare in seguito. Duecento pagine di "rodaggio", per porre delle basi solide e consistenti a una storia che da slice of life si è tramutata d'un lampo in un geniale thriller. Da tempo cercavo un manga che avesse delle precise fondamenta, spiegazioni estremamente dettagliate della vita sociale, lavorativa, psicologica e sentimentale del protagonista (pazzo. Da legare); e sembra proprio che io l'abbia trovato ora. Tutto in questo manga è realistico, e al contempo perfettamente surreale, vero punto di forza della storia. Senza contare poi i numerosi colpi di scena, l'approfondita analisi dei personaggi e il disegno dettagliatissimo che calza a pennello al genere trattato dall'autore.
Degne di nota sono le pagine finali del primo volume; terrificanti e meravigliose, hanno il pregio di farti piombare di colpo nella realtà da quella che credevi fosse solo una semplice commedia, ma che ti saresti presto accordo sarebbe diventato un inferno; mentre tutto ciò che avevi appena letto appare inevitabilmente come un lontano ricordo.
Nel secondo volume prende effettivamente vita la vera trama, orchestrata parecchio bene seppur in maniera lineare, come ci si aspetta da una qualsivoglia opera horror.

È questo sostanzialmente 'I am a hero': un intreccio piacevole e davvero innovativo di uno splendido slice of life con una sottospecie di thriller... con ospiti indesiderati.