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8.0/10
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Dovendo farsi un'idea su questo shoujo dalla copertina, il primo impatto non è dei più esaltanti. I tre protagonisti della storia vagano in uno sfondo bianco, e si presentano nella loro immagine più stereotipata: il biondo, il bruno e il dolce angelo fra loro. Il titolo non fa che confermare le aspettative, che calano ancor prima di iniziare la lettura, che invece si rivela insolitamente piacevole.

Innanzitutto il ruolo centrale è stato affidato a Ryotaro. La stessa autrice, Ao Mimori, la definisce una scelta al quanto insolita per un manga pubblicato su di una rivista per shoujo. Fatto sta che l'effetto che ne viene, è quella di una narrazione sbilanciata del triangolo - per intenderci, seguiamo la storia attraverso gli occhi del ragazzo bruno e timido. Il protagonista acquista generalmente maggior simpatia con il suo aspetto innocuo, e il comportamento pacifico e accondiscendente. Il suo migliore amico, Haru, ha invece un'aria più giocosa e intraprendente. Quest'ultimo nota da subito la bellissima compagna di classe, Mirei, e non perde tempo a farci amicizia.
Il triangolo ha inizio, ma con qualche incertezza da parte di Ryotaro, che sembra prender coscienza dei suoi sentimenti solo in un secondo momento. A render la storia più movimentata non sono i continui tentativi di corteggiamento di Haru, bensì l'insolita fanciulla, oggetto della loro ammirazione. Ed è Mirei ad essere il punto di forza di questa storia d'amore. Questa ragazza quando parla non ha peli sulla lingua, è una vera faccia da schiaffi e al contempo agisce con modi ingenui e superficiali. Con comportamenti ambigui e distratti, ha certamente molto più da raccontare rispetto ai suoi due amici. Mette subito in chiaro che il suo carattere è spontaneo, e non le vale però un tratto felice ai più che ci hanno a che fare.
Haru non desiste dal coltivare i suoi sentimenti verso Mirei, e insiste affinché Ryotaro lo accompagni nei suoi approcci per avvicinarsi a lei. Così la ragazza imparerà ad intrattenere rapporti d'amicizia, mentre i due ragazzi scopriranno meglio cos'è l'amore... Da qui, lascio a voi scoprire come prosegue quest'amicizia, il cui finale - pur non essendo prevedibile fino all'ultimo - mi ha lasciata insoddisfatta e stranita. Probabilmente si è concluso troppo in fretta, e nelle pagine extra, la stessa autrice ha ammesso d'esser stata pigra a riguardo.

L'edizione della Star Comics è nella media, mentre è maggiormente soddisfacente il tratto artistico della mangaka. Al di là della banalità delle copertine (purtroppo simili fra loro), i personaggi nelle tavole in bianco e nero hanno più fascino e grazia, pur mantenendo uno stile semplice.
Analizzandolo in più punti, "She is Mine" è complessivamente consigliabile. La lettura è scorrevole, anche considerando la breve durata dell'opera, di due volumi. Graficamente è piacevole. La lettura presenta scene spassose: dalle situazioni imbarazzanti causate dalle parole di Mirei, alle gag assurde dei suoi nonni. I dialoghi sono spesso sorprendenti e inaspettati.
La storia avrebbe avuto più motivi per prendere una piega scontata, invece l'originalità di Mirei concede spunti nuovi all'intera trama. La domanda ricorrente che verrà in mente al lettore è: ma questa ci è o ci fa?