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7.0/10
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Mi aspettavo qualcosa di più da "Sprout"; è stata una lettura piacevole, ma senza svolte nella trama. Non è stata un'opera abbastanza coinvolgente da togliermi il fiato, anzi, ripensandoci non è stata per niente coinvolgente.
Miku è una comune ragazza che frequenta il liceo, ma un giorno la sua vita cambia per via di una decisione che hanno preso i genitori: suo padre ha deciso di licenziarsi e di usare la propria casa come una pensione. Miku prende questa notizia come uno shock, ma quando in casa sua arriveranno tre nuovi coinquilini, Sohei, Takigawa e Kiyoka, riuscirà ad adattarsi alla situazione. I suoi problemi però non finiranno qui: infatti sorgeranno incomprensioni tra lei ed il suo ragazzo e dovrà affrontare più volte la ragazza di Sohei.

Presi il primo numero di "Sprout" essenzialmente ispirata dalla copertina e dai disegni all'interno. All'inizio lo trovai persino divertente, ma dopo aver letto l'intera opera mi sono accorta che ogni volume è quasi uguale all'altro. Niente momenti indimenticabili, niente colpi di scena, solo qualche parte divertente che però non aiuta la storia. I disegni sono tutto sommato belli, c'è una trama che non si sviluppa notevolmente, e il carattere dei personaggi è abbastanza approfondito, che a volte determina qualcosa mentre altre volte lascia il corso della narrazione ad un punto fermo. Il finale è banale e secondo me poco riuscito, sembra quasi che che la mangaka abbia concluso la storia in fretta e furia nell'ultimo volume, mal adattandola, quando invece avrebbe potuto avvicinarsi alla fine dell'opera spartendone la conclusione in più volumi meno affrettati.
Come dire, "Sprout" è una storia molto leggera e poco impegnativa, con bei disegni ma senza situazioni particolari, che non consiglio a chi desidera leggere un'opera che rimarrà ben impressa.