logo GamerClick.it

-

<b>Attenzione lievi spoiler</b>

Un prodotto veramente di ottima fattura, partorito dalla mente della mangaka che forse fa più discutere per i temi trattati nei suoi lavori, Keiko Suenobu. In Life troviamo temi già affrontati nel suo primo lavoro Vitamin ma visti in maniera molto più approfondita. La storia parla di Ayumu Shiiba, una ragazza un pò insicura che vive praticamente all'ombra della sua amica del cuore. Per non separarsi da lei cerca di impegnarsi nello studio ed entrare nel liceo nel quale la sua amica vorrebbe entrare. Caso vuole che per riuscire a studiare e ad essere più concentrata Ayumu si procuri dei tagli con un taglierino, la cosa, per quanto macabra, riesce a farla entrare in quel liceo. La sua amica però da quel momento la odia. Sopraffatta da questo, Ayumu cerca disperatamente di aggrapparsi ad una sua compagna di classe; con il tempo però quest'ultima inizia ad ignorarla fino a farla divenire la vittima designata dei maltrattamenti della classe. Nessuno, a parte alcuni, sembra voler fare qualche cosa, nemmeno i professori.

Mi sono dilungato nella trama ma perché essa è essenziale per far capire la mole di cose che questo manga tenta di raccontare, si parla infatti di stupro, bullismo, autolesionismo e altre problematiche giovanili. Il tutto si incastona perfettamente in una storia davvero ben esposta e mai banale. Forse alcuni avranno storto il naso per l'esagerazione di alcune scene, ma per parlare di un problema non lo si può raccontare nel modo più "politicamente corretto" possibile. La Suenobu riesce a farci sobbalzare a farci avere palpitazioni pagina dopo pagina. La cosa più riuscita è la caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione durante la storia, infatti divengono tutti consapevoli dei loro errori e si rendono conto che solo loro possono costruirsi un futuro, un futuro tutto per loro, senza però cadere in luoghi comuni e sentimentalismi fuori luogo.

Consiglio per questo manga una doppia lettura in due momenti differenti, il primo quando si hanno 14/16 anni (anche se è consigliata la lettura ad un pubblico adulto) e un'altra quando si è veramente maturi in modo tale da cogliere significati differenti della stessa storia certamente non facile, e sono il primo ad ammetterlo, da capire alla prima lettura da molto giovani. Un ultima nota vorrei farla per l'edizione italiana. Anche se rilegata male e con inchiostro nero in alcune scene un pò sbavato (è la Panini, ragazzi, lo sappiamo tutti) ho apprezzato molto la rubrica Luna Crescente alla fine di ogni volume dove i lettori raccontavano le loro esperienze adolescenziali.