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Oltragioso. Disturbante. Perverso. Esaltante.
Queste sono le prime parole che balzano alla mente leggendo "Ichi the Killer", seconda opera a lungo termine del navigato Hideo Yamamoto, mangaka dalla abile capacità narrativa nonchè notevole talento artistico. Yamamoto riesce magistralmente a dare vita a personaggi dall'identità disturbata, violenta e senza alcuna percezione del mondo esterno, il cui unico scopo è quello di dare sfogo agli istinti più brutali ed insensati del genere umano lasciando il lettore a dir poco tramortito.

La storia si sviluppa attorno alle vicende di Ichi e del gruppo di "ripulitori" di cui fa parte in veste di esecutore. Fin dalle prime tavole si percepisce la fantasia perversa dell'autore a cominciare dallo stivaletto munito di lama con cui Ichi uccide i suoi bersagli sfruttando le innate doti di karateka, continuando poi con personaggi secondari dai toni a dir poco grotteschi (fra i tanti troviamo un malato di sadomasochismo ed un necrofilo). Se in opere come "Elfen Lied" la diversità è vista come motivo di emarginazione e dolore, in "Ichi the Killer" Yamamoto riesce a tramutare l'instabilità mentale dei protagonisti in qualcosa che caratterizza ai limiti del comico, un piccolo universo capace di rendere "normale" ciò che normalmente rifiuteremmo. Anche i disegni, molto dettagliati e realistici, risultano motivo in più per innamorarsi di quest'opera.

Se Yamamoto aveva intenzione di divertirsi realizzando quest'opera direi che c'è riuscito ampiamente. Vivamente consigliato agli amanti del fumetto adulto o in generale delle opere dal forte impatto visivo.