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9.0/10
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"Ibitsu" è un seinen manga di Haruka Ryou improntato prevalentemente sul genere horror, colmo di scene sanguinose nonché di momenti assai inquietanti, che vi colpiranno senza alcun dubbio.
Vi piacciono le leggende metropolitane? Se la vostra risposta è sì, allora fermatevi a riflettere un attimo: vi piacerebbero ancora, le leggende metropolitane, se quella che appare come una comune notte iniziaste a viverne una? Quando le leggende prendono forma, divengono incubi.
Uscirete per buttare la spazzatura e, improvvisamente, emergerà tra i sacchetti dell'immondizia la figura di una giovane gothic-lolita dai lunghi capelli, il vestito sporco e avente un singolare sorriso impresso sul volto: lei vi farà una semplice domanda e voi dovrete rispondere, ma fate attenzione perché ogni risposta avrà la sua conseguenza.
Vi chiederà se avete una sorella. Quale sarà la vostra risposta?

Questo manga è riuscito perfettamente nel proprio intento iniziale: provoca un grande senso d'inquietudine, diversi brividi nel corso della lettura ed è in grado di appassionare il lettore pagina dopo pagina facendo sì che s'immedesimi nelle drammatiche e orribili vicende vissute dal protagonista.
Il punto di forza di questo manga risiede proprio nel fatto che chi legge riesce a vivere questa storia direttamente in prima persona, ma con tutte le conseguenze che ne derivano come le sensazioni di profonda oppressione che suscitano alcune tavole particolarmente inquietanti, grazie ai primi piani che ritraggono l'antagonista con il suo tipico sorriso sia diabolico sia folle e al contempo enigmatico.
La rapidità con cui si sviluppa l'intera storia è un altro elemento che mi ha fatto apprezzare questo manga: le scene si susseguono rapidamente, sono colme d'azione, e la vicenda scorre davanti ai nostri occhi dipanandosi in un'unica direzione, quella dell'incubo vissuto dal protagonista che sembra non avere mai fine.
L'introspezione psicologica che riguarda i vari personaggi non è profonda, ma in una storia dell'orrore è assai raro trovare sia protagonisti sia personaggi secondari che vengano analizzati. Questo accade perché non è per niente necessario, non è una condizione che deve crearsi in modo forzato, quando si tratta di questo genere.
È vero che generalmente risulta alquanto improbabile imbattersi in personaggi che sono esaminati caratterialmente e intimamente, eppure "Ibitsu" mantiene un'ottima caratterizzazione sia del protagonista che della serial-killer per l'intera durata del manga, finché non si conclude.

Lo stile di disegno è molto particolare, adatto al genere, alla tipologia di storia, ma soprattutto alla gothic-lolita che è disegnata in modo impeccabile. Grazie a questo tipo di disegno emerge la facciata più disgustosa del genere horror sia nelle scene sanguinose e particolarmente truculente, che nel volto e nel corpo della giovane serial-killer.
Riuscire a ritrarre l'antagonista principale in un modo tanto abominevole è sicuramente la carta vincente di questo manga: il disegno esalta quella parte del genere horror che di rado riesce a emergere completamente.

Nel complesso consiglio "Ibitsu" agli appassionati del genere horror, perché grazie a questo manga potrebbero trovare una storia che possa coinvolgerli dalle scene iniziali fino alle ultime battute pronunciate dalla gotihic-lolita, che vi sorriderà in modo enigmatico e terribile.