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"Chameleon Army" è un'opera del 1999 dell'ancora giovanile Moyoko Anno, edita in Italia dalla Flashbook Edizioni.

L'opera è una serie di racconti i quali protagonisti sono donne dalle personalità modellate dai mass media, dalla posizione sociale e dalle mode spesso troppo frenetiche che più che cambiare forma cambiano le menti riducendole ad un confusionario rincorrersi di cambiamenti.
Ogni racconto ha il tipico stampo della Anno, ma c'è una cosa da ben sottolineare, nel periodo della creazione di questi one shot, l'autrice è sotto la piena influenza di Kyoko Okazaki, figura portante della -avanguardia femminista- nei manga dal target più raffinato.
Questa influenza non le permette di prendersi in giro come ben fa con quelle opere che via via l'hanno contraddistinta e resa famosa, proprio appunto per il suo trattare di donne consumate e nevroticamente ''sballate'' con la sua vena ironica e sottile.
Nonostante il trattare temi come la metamorfosi della forma per un'affermazione sociale, o della perdita della forma ed il ritorno ad una vita anonima e piena di rimpianti oppure il semplice desiderio di una spinta verso un cambiamento troppo importanti, temi certo banali ma al contempo se trattati intelligentemente piuttosto interessanti, questi racconti sono stupidi e sopratutto vuoti.
Il tipico squallore della Anno nel raccontare sia situazioni e ambientazioni non è dato da una scelta voluta ma da una incapacità pratica che ancora cerca la sua crescita ma che ben venga come base per poi divenire qualcosa di migliore.
Graficamente, continua ad esserci l'influenza della sua maestra, influenza che per fortuna con lavori successivi diventa una crescita delle proprie capacità ed una ricerca per uno stile personale e riconoscibile.
L'edizione Flashbook è meritevole e ben fatta con un formato grande e sovra copertina al prezzo forse un pò esagerato di 7,50.
Un 3 per una scelta di temi ormai oltrepassati e se non, trattati in modo sciatto e all'apparenza controcorrente, e per un disegno che nemmeno a guardarlo oltre le sue sproporzioni e carenze risulta bello. Un merito solo all'edizione che rimane oscurata da ben altri fattori più importanti.
Un'opera che si può apprezzare umilmente ma che a livello di spessore è piuttosto scadente, da considerare come un passaggio dovuto per una crescita ideologica e tecnica di una più che brava autrice e da conoscere proprio per la importanza personale che quest'opera deve alla Anno.