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10.0/10
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Premetto che questo manga ha uno stretto valore sentimentale per me, e che pertanto la mia recensione non può essere oggettiva. Non può, perché questa storia mi ha permesso di avvicinarmi ad una delle persone più importanti della mia vita di liceale. I suoi personaggi mi sono stati vicini in momenti di difficoltà e solitudine, per non parlare di chi me l'ha fatto scoprire. Precisato ciò, cominciamo con la recensione.

Fairy Tail (o Feairi Tairu, troppo carina la pronuncia nipponica!) narra le vicende di un gruppo di ragazzi decisamente fuori dal comune immersi in un universo in cui è la magia ad imperversare. Coloro che la sanno utilizzare sono soliti riunirsi in gilde, in cui i componenti possono guadagnarsi da vivere adempiendo a richieste di varia natura dietro compenso. I protagonisti della storia fanno parte di una delle gilde più potenti, Fairy Tail, famosa per l'eccentricità dei personaggi e l'abitudine a combinare guai. Un giorno Lucy, maga che aspira ad entrare a Fairy Tail, incontra Natsu, un ragazzo alla ricerca del drago Igneel che possiede un talento particolare, la magia Dragonslayer, che gli permette di manipolare il fuoco a suo piacere. Grazie a lui Lucy entrerà a far parte della gilda, e qui avranno inizio le sue avventure, che la porteranno a conoscere innumerevoli, strambi personaggi (il gatto parlante Happy, il mago Gray, la guerriera Elsa, e tanti altri).
La trama parte da una base abbastanza semplice per poi inoltrarsi in un fitto intrico di vicende e storie, con un continuo evolversi sia dei personaggi che dei disegni.

La caratterizzazione dei personaggi è esemplare, non ce n'è uno identico all'altro; anche la particolarità che la protagonista, Lucy, sia praticamente la maga più debole della gilda, almeno fino al punto in cui sono arrivata io (anche se dubito che la sua situazione si evolverà) è molto originale e innovativa, a mio parere.
I coprotagonisti Natsu, Elsa e Gray (massì, mettiamoci pure il buon vecchio Happy) sono molto ben caratterizzati, sia fisicamente che caratterialmente. Forse l'unica loro pecca è... il non avere particolari pecche! Il che può essere irritante, a volte, ma non è forse meglio amare tutti i personaggi piuttosto che odiarne qualcuno, anche se così vuole l'autore?
Ammetto però che sì, il fatto che gli unici difetti di Natsu siano non sopportare i mezzi di trasporto e avere i capelli rosa (ah, e mangiare come un bufalo senza nascondere la tartaruga, ma questo è praticamente tipico di tutti i manga, sigh!) possa essere odioso da accettare!
La particolarità di Mashima sta nel rendere interessanti tutti i personaggi, anche quelli secondari, anche quelli che appariranno una volta e poi non li si vedrà più, insomma, avere una sfrenata fantasia nel disegno.

Il tratto del maestro è chiaro e deciso, semplice a prima vista ma particolare e curato ad una seconda occhiata. Molti lo accostano al nome di Oda, ma si nota subito che lo stile non è il suo. Mashima è molto più gentile, molto più espressivo nel disegno...Ok, diciamo che io Oda non lo sopporto proprio, ma credo che le differenze siano palesi, no?

In ogni caso Fairy Tail rimane un ottimo manga. La trama scorre veloce ed avvincente, le gag non fanno perdere di vista i punti chiave della storia, Mashima non si dilunga in inutili osservazioni ma punta solo e unicamente al divertimento del lettore. E penso ci riesca alla perfezione.
Pertanto, concludo consigliando quest'opera a tutti gli appassionati del genere. E' uno dei più eclatanti esempi di come possa essere un battle shounen.