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Con il volumetto monografico "Una lama vestita di fiori" avviene il debutto sul suolo italico di Hina Sakurada, autrice di shoujo manga - con una particolare tendenza verso il genere "Smut" - diventata apprezzata sia per lo stile di disegno ricco che per l'atipica vena di amore morboso che permea diverse delle sue opere.

Per vincere una scommessa tra amiche, Saeki era andata a scuola con un vestito da Gothic Lolita ed in quell'occasione il professor Enjo le chiese di farle da modella per un quadro. Dopo un anno il quadro è quasi terminato, così come l'ultimo anno scolastico, e la ragazza decide di voler rivelare il sentimento che è sbocciato in lei prima che sia troppo tardi.
La storia parte con un incipit piuttosto classico e dall'atmosfera leggera, con una inattesa impronta comica, per poi virare bruscamente verso tinte più fosche e morbose, quasi malate, dove l'autrice esprime al massimo la sua idea di un amore talmente intenso da portare le persone a gesti folli ed inattesi.
Questo cambiamento avviene in modo repentino, e potrebbe risultare fastidioso per la sua brusca virata; lo stesso avviene anche nei personaggi dell'opera, i quali mostrano improvvisamente le loro sfaccettature più cupe, colpendo così sia il lettore che la protagonista, fornendo una motivazione sufficiente all'autrice per i seguenti sviluppi.
La storia si rivela quindi incredibilmente fedele al suo titolo e ben strutturata, poiché sia l'evoluzione della stessa che i personaggi si mostrano sotto un vestito piuttosto banale e leggero per poi rivelare un'affilata lama di cupa originalità.
Anche vedendo l'opera sotto quest'ottica interpretativa non si può comunque sopperire, o scusare, le evidenti pecche che offre. Davanti ai volumetti autoconclusivi è preventivabile una storia povera di dettagli e caratterizzazioni poco approfondite, tuttavia in "Una lama vestita di fiori" la storia presenta diversi buchi e spiegazioni fumose, mentre i personaggi non offrono alcuno spunto interessante, rivelandosi superficiali e prettamente funzionali per lo sviluppo della storia, il che è un peccato perché alcuni, se sfruttati meglio, potevano risultare figure ciniche ma interessanti e realistiche (come l'amica e la sorella di Saeki).
Malgrado l'idea concettuale di base, dal buon potenziale, l'autrice non riesce a dare una storia particolarmente appetibile, risultando così una lettura scorrevole e godibile ma povera e quasi immorale, visto l'andamento degli eventi con l'approssimarsi del finale, soprattutto se si pensa al pubblico, facilmente influenzabile, al quale dovrebbe essere indirizzata.
Fortunatamente a rimpolpare il tutto ci pensano due extra inseriti per riempire il volumetto, regalando una piccola storia cupa di stampo fantasy (in linea con l'amore morboso che l'autrice ama mostrare) e una breve ma profonda - ed interessante - divagazione sulla sorella della protagonista della storia principale.

Graficamente l'opera risulta un'atipica commistione di generi.
In diverse occasioni il volto dei personaggi rivela un chiaro e prevedibile collegamento con lo stile degli shoujo moderni - compresi i volti maschili affilati e androgini - ma più evidente è l'affinità con i manga Smut degli anni '90, sia per l'impostazione delle tavole che per le caratterizzazioni, con una notevole accentuazione dell'espressività dei volti che viene esaltata in modo esagerato, con un risultato che potrebbe anche risultare fastidioso.
Il tutto è arricchito da sfondi particolareggiati e un'abbondante uso di ombreggiature, retini e soprattutto abbondanti neri, che ricordano i manga più cupi e dallo stile gotico (Kaori Yuki docet).
Complessivamente, malgrado alcune imperfezioni e imprecisioni, Hina Sakurada rivela una chiara e riuscita impronta stilistica che ben sottolinea le storie e le loro sfumature.

L'albo in questione, edito dalla Planet Manga, è piuttosto costoso. Perlomeno riesce ad offre, sotto una vistosa sovraccoperta, della carta di ottima grammatura - senza quindi fastidiose trasparenze - e una eccellente qualità di stampa. Peccato per la rilegatura piuttosto rigida e il formato leggermente inferiore agli standard, poco maneggevole e che comprime, e talvolta ritaglia, i disegni.

Benché pubblicato su una rivista per ragazze adolescenti, "Una lama vestita di fiori" è indubbiamente un'opera che trascende tale genere, con i suoi aspetti cupi e maturi, ed è quindi maggiormente indirizzata ad un pubblico più maturo di tale target.
Tuttavia l'opera si rivela piuttosto pretenziosa, ma povera e con numerose carenze narrative, diventando così una lettura godibile e scorrevole ma che si scorda facilmente, in grado di mostrare solo alcune delle qualità che hanno reso celebre l'autrice. Uno shoujo Smut consigliato a chi cerca uno shoujo manga atipico ed originale.