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9.0/10
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Devo ammettere che "Battle royale", seinen ideato da Koushun Takami nel 2000, rappresenta una delle mie opere manga che preferisco in assoluto.
Questa serie è anche la più cruente e crudele opera che io abbia mai letto in quanto, spesso, ci ritroviamo in mezzo a combattimenti i quali terminano con l'esplosione di teste.

La Trama:
La storia è veramente innovativa: ci troviamo in un futuro non specificato in cui regna un governo dittatore. Questo governo per ristabilire l'equilibrio decide di dare il via a un "gioco" chiamato il Programma. Questo gioco consiste in una battaglia di sopravvivenza tra i compagni di una classe scelta a caso tra tutte le terza medie del Giappone. In questa edizione viene scelta una classe con 42 alunni, 21 ragazzi e 21 ragazze, che vengono portati su un isola, pensando di andare ad una gita scolastica. Arrivati lì gli vengono spiegate le regole e ad ognuno di loro viene dato un sacco contenente un arma (a qualcuno gli è capitata una forchetta: poverino!) con delle bottiglie d'acqua.
Il "gioco" finisce quando rimane in vita solo un ragazzo...

Questa è davvero una trama originale e davvero crudele... come si fa a mandare quarantadue ragazzi quattordicenni si un'isola deserta ad ammazzarsi? Una cosa inaudita. D'altronde è proprio la crudeltà della trama e le varie esplosioni delle teste che mi hanno fatto innamorare di quest'opera.
Da amante di Hunger Games, trama simile a Battle Royale, come potevo non leggerlo?
Non me ne sono affatto pentito. All'inizio ero un po' scettico riguardo alla lettura di quest'opera, pensando che mi avrebbero fatto schifo i disegni (per il sangue non per il tratto) ma invece sono stati fantastici.

I personaggi a mio parere sono trattati benissimo. Penso infatti che le reazioni femminili siano praticamente uguali a quelle della vita reale.
I protagonisti, Shuya Nanahara e Noriko Nakagawa, sono caratterizzati alla perfezione; coraggiosi ma intimiditi al tempo stesso... veramente ben fatto.
Inoltre, un'altra cosa fondamentale che mi ha fatto alzare il voto complessivo, è stato il fatto che l'autore ha creato una storia per tutti e quarantadue i personaggi.

In conclusione, escluderei alla lettura di questo manga, le persone deboli di cuore, che non sono abituati a vedere teste esplose e sangue dappertutto.
Comunque secondo me è un'opera da leggere attentamente e assolutamente. Ne vale davvero la pena. Sono soldi spessi benissimo!