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Parto con la premessa che solitamente i classici manga shoujo dove la ragazza si prende una bella sbandata per un ragazzo, e si scioglie per lui per volumi e volumi provando un amore a senso unico per essere ricambiata solo verso la fine, non mi sono mai piaciuti, tuttavia molti titoli giocano a loro vantaggio questo fattore rendendolo meno patetico. Ma non è proprio il caso de "Le viole son blu", perché inizia in modo patetico, e finisce, se così si può dire, in modo altrettanto confuso.

Sumire è una ragazza timida e tranquilla, che un giorno, osservando il movimento della matita di Daichi con cui giocherella, se ne attrae tanto da prendersi una cotta per un ragazzo che in quell'istante è un perfetto sconosciuto. Daichi però è molto popolare, giocatore di Hockey, e i suoi occhi sono solo per la sua amica d'infanzia Shouji, che, ahimé, ha il vizio di cambiare quotidianamente ragazzo.
La storia viene narrata in modo molto dolce e quasi soffice, soprattutto se si prende il punto di vista della protagonista, ed ogni vicenda è ben strutturata tanto che il manga sembra leggersi da solo.

La caratterizzazione dei personaggi stessi è interessante e ben composta, allora qual'è la pecca? Non è ovvio? I protagonisti. Sumire è davvero una ragazza adorabile, sensibile, e timida, ma capita che si contraddice in modo talmente evidente, e la sua cotta per un ragazzo sconosciuto muta in amore in modo troppo frettoloso, tanto che risulta quasi affrettato.
Daichi, il protagonista maschile, è ancora peggio. Ne ho visti di personaggi maschili strani, bizzarri, assenti, ma nessuno batte Daichi nell'essere il personaggio più piatto esistente. Per quanto ci si sforzi a capire cosa frulla nel cervello del ragazzo, risulterà sempre impossibile, grazie alla sua classica espressione cool che non muta mai, e rimane tale e quale in ogni occasione. Se non fosse stata la trama a dirmi che nutriva interesse per la sua amica d'infanzia, non l'avrei mai capito leggendo unicamente i volumi, in quanto questo suo sentimento non è reso affatto chiaro, e lo stesso sentimento che proverà poi per Sumire sembra fittizio e irreale, quasi fosse una bugia.

I disegni li ho apprezzati, l'autrice ha un bel tratto, e l'ho già potuto notare in Bokura ga ita.

Nel complesso, ho dato a questo titolo un voto appena sufficiente. Per quanto possa essere buona nel voto, non lo sono altrettanto con la pazienza, e ringrazio il cielo che duri solo due volumi, perché penso non avrei mai terminato questa lettura se fosse durato di più. E' scorrevole e tranquillo da leggere, ma è meglio non avere alte aspettative su questi due volumetti, perché potrebbero essere infrante già dalle prime pagine della storia.