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7.0/10
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Leggere qualcosa di Osamu Tezuka mi fa sentire come a casa. E in particolar modo, soprattutto in un periodo di stress da esami come quello che sto vivendo attualmente, la lettura di Don Dracula è stata un vero toccasana per me, pur non provando la benché minima attrazione per vampiri e affini. Scritta e disegnata alla fine degli Anni Settanta, l'opera in questione consta di tre brevi volumi che racchiudono in sé una trentina di storie autoconclusive con protagonista il famigerato conte Dracula, trasferitosi a Tokyo con tutta la sua residenza, il suo fedele Igor (non vi ricorda il demenziale Frankenstein Junior di Mel Brooks?) e infine l'inedita figlioletta Chocolat (uno schema familiare ripreso di recente dal film in CG Hotel Transylvania).

Tra la ricerca di una vergine da azzannare e l'altra, Dracula è costretto ad affrontare anche le problematiche adolescenziali derivanti dalla voglia della piccola Chocolat di avere una vita normale e quanto più vicina a quella degli esseri umani tanto detestati dal padre. Oltre alle archetipiche paure dei vampiri (aglio, croci, luce del sole, paletti di legno), all'appello non manca neanche la figura di Van Helsing, il famigerato cacciatore di vampiri nemico giurato del conte, con l'aggiunta di un "problema di salute" che nel romanzo di Bram Stoker certamente non era presente e che regala al lettore parecchi momenti esilaranti. I pochi ma ben caratterizzati personaggi di Don Dracula permettono a Tezuka di sbizzarrirsi in numerose gag e battute semplici ed efficaci. In effetti, ogni singolo racconto è riuscito a strapparmi più di un sorriso ma, sotto l'evidente vena umoristica, l'autore riesce comunque a filtrare alcune tra le tematiche a lui più congeniali: la difesa della natura (in particolare nell'episodio del panda e del tigrotto), i drammi familiari (padri vittime della crisi che tentano il suicidio di massa, o padri che corrono dietro alle gonne dell'amante di turno, lasciando moglie e figli alla deriva), il giallo (seppur con risvolti tragicomici) e la sferzante ma sottile critica alla politica di quegli anni.

Ciò nonostante, è chiaro che Don Dracula nasca principalmente come un vero e proprio "divertissement", caratteristica confermata peraltro anche dalla conclusione un po' "tronca" e decisamente aperta della storia. Nulla da dire sui disegni: Tezuka ci diverte anche solo con le spassose espressioni facciali di un conte di volta in volta infuriato o impaurito. In Italia l'opera è stata pubblicata dalla Ronin Manga, che ci propone i tre volumi al prezzo di 5,90 € cadauno: considerata la presenza di una sovraccoperta opaca, la qualità accettabile di carta (seppur un po' trasparente) e stampa (abbastanza buona), così come di traduzioni piuttosto decenti, in realtà imbattersi in banali errori di battitura del tutto evitabili fa storcere non poco il naso. Comunque, se avete voglia di rilassarvi un po', Don Dracula potrebbe essere un buon punto di arrivo; se invece sentite il bisogno di fiondarvi su qualcosa di più impegnativo e impegnato, cercate pure altrove.