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8.0/10
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Soul Eater. Ah, quanti ricordi riporta alla mente questo titolo! Si tratta della prima serie manga che iniziai a seguire dal volume uno (all'epoca prendevo solo Naruto, ma lo iniziai al volume 26). Come ogni bravo fanboy iniziai a paragonare ogni nuovo titolo con questo, spiegando come Soul Eater fosse superiore in tutto e per tutto. Inutile dire che sfornai una recensione in cui appuntavo un 10++ come voto! E dopo anni ho letto la conclusione della serie. Con un briciolo di nostalgia aggiorno quindi la recensione.
La notissima trama del manga in venticinque volumi di Atsushi Ohkubo parla di un mondo fantastico dove alcuni esseri umani si possono trasformare in armi. Tali soggetti vengono addestrati insieme ad altri umani, che diventano i loro utilizzatori (questi sono i meister o artigiani). Seguiremo quindi le vicende di un gruppo di sette ragazzi, che ovviamente finiranno per dover salvare il mondo.
L'universo creato dall'autore è abbastanza originale e piacevole, essendo anche arricchito da chicche un po' fuori di testa (Il sole e la luna sono personificati, ad esempio). L'ambientazione è inizialmente scolastica, ma gli elementi del genere non si percepiranno mai più di tanto nella trama (per capirci, Soul Eater è ben diverso da Blue Exorcist).
Di per sé le vicende sono ben gestite e ricche di copi di scena, non tutti particolarmente inaspettati ma in ogni caso piacevoli.
Il vero punto forte di questo manga sono i personaggi: il cast è vario e veramente molto curato. In primo luogo abbiamo i sette protagonisti (tre artigiani e quattro armi). Ognuno di loro avrà, nel corso della storia, un buono sviluppo psicologico. Inoltre ciascuno ha una psiche ben definita, spesso caratterizzata da una smania (c'è l'esibizionista, la donna delicata, il maniaco della simmetria, il ragazzo che vuole essere cool, etc. insomma una caratterizzazione simile a quella di One Piece seppure, in un secondo tempo, essa venga approfondita molto più che nel celeberrimo manga di Oda). Vi sono poi gli altri personaggi principali: Stein, il dottore fuori di testa; Crona, il ragazzo/ragazza fuori di testa che molto spesso sarà il fulcro delle vicende (di lui/lei potrei parlarvene per ora, ma mi limito ad un accenno per non essere noioso) e molti altri.
Insomma, si capisce che la parola "completezza" appartiene in tutto e per tutto a questo gran bel cast.
Parlando invece delle battaglie bisogna dire che, il più delle volte, Soul Eater si presenta come uno shonen atipico, in quanto non vi sono colpi speciali mastodontici o battaglie devastanti alla Dragon Ball. L'autore riesce, però, tramite interessanti espedienti (la sincronizzazione delle anime, le trasformazioni dell'arma etc.), a rendere molto piacevoli i combattimenti (che comunque nella parte finale hanno molte più scene di battaglia d'effetto con attacchi finali e quant'altro).
Il tratto di Ohkubo è inizialmente molto spigoloso e asimmetrico. Col passare del tempo, però, lo stile di disegno si ammorbidisce (l'autore sostiene che sia una sua scelta, spiegando di voler rendere il senso di crescita interiore dei personaggi tramite il cambiamento dello stile), risultando molto più piacevole.
Insomma il caro Soul Eater è probabilmente uno dei migliori shonen commerciali in circolo. La trama non fa gridare al miracolo, ma il fantastico cast e l'ottimo stile di disegno permettono di farlo risalire nella classifica. Se siete neofiti o grandi appassionati di Battle Shonen non potete non annoverarlo tra le serie in vostro possesso.