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Bisogna dirlo: a volte gli autori sono folgorati da grandi colpi di genio, e che dire di "Rossana: La Villa Dell'Acqua", se non "stiamo parlando di uno di questi"?
Per chi non conoscesse la serie principale (il volumetto può benissimo essere letto senza aver toccato una pagina de "Il Giocattolo Dei Bambini") Rossana nel corso di qualche volume si cimenta nelle riprese di un film. Il lungometraggio di cui sto parlando è proprio "La Villa Dell'Acqua"; vedremo infatti un estratto (così lo definisce l'autrice) del film nelle sue parti salienti. Rivedere i personaggi di "Rossana" interpretare persone con un carattere decisamente differente è molto strano, ma anche piuttosto divertente!
La trama è molto semplice e prosegue tranquillamente anche se si sentirebbe la necessità di un maggiore numero di pagine per dare più spessore ai caratteri dei personaggi.
Se l'effetto film è un punto a favore del volumetto, esso è al contempo una fonte di problema: nella serie originale ci viene infatti spoilerata la scena finale del racconto! Certamente il riviverla pensando alle difficoltà che ha avuto Sana per farla è interessante, ma al vederlo per la seconda volta, aspettandosi l'avvenimento, l'effetto sorpresa scema.
Dopo il racconto sopracitato l'autrice presenta una seconda storia autoconclusiva. Il secondo racconto è in pieno stile Obana: argomenti spinosi e crudi vengono trattati con semplicità e dolcezza spiazzando il lettore e colpendolo. Purtroppo il poco spazio dato alla narrazione mina nuovamente la qualità delle vicende non permettendoci di affezionarci ai personaggi.
Insomma, a mio parere, partendo da questi due racconti, si sarebbero potuti creare due volumi autoconclusivi che, quasi sicuramente avrebbero meritato una recensione da 9 o più.
Lo stile di disegno è quello classico dell'autrice: delicato e vecchio stile, senza lode e senza infamia.
L'edizione Dynit è fatta con materiali scadenti, ma avendo anche la sovraccoperta, rimane ad un prezzo veramente molto accessibile.