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Obbiettivamente io sono sempre stato un grande appassionato di shonen che nel tempo ha potuto apprezzare diverse opere seinen e giusto due o tre titoli josei, ma lo shojo era sempre stato per me una grande incognita. Dopo l'esperimento che avevo fatto con "Strobe Edge" (bloccato al quinto numero perché troppo lento, a mio parere) tentai il tutto e per tutto con "Springtime Bus": una serie di quattro volumi che raccolgono solo episodi autoconclusivi (solo due capitoli hanno il rapporto di storia principale e sequel e altrettanti hanno la relazione di storia principale e una specie di spin-off).
Maki Usami penso sia una scrittrice relativamente famosa, avendo precedentemente già pubblicato vari volumi unici e anche qualche serie tra cui una abbastanza lunga. Il punto di forza di questi racconti è, almeno da un punto di vista maschile, che non si scade in storie troppo melense, mantenendo il giusto grado di romanticità e mescolandolo mano a mano con vari generi come quello drammatico o quello comico declinati in vari modi: commedia di fraintendimenti, storie sull'abbandono, primi amori etc.
Il filo conduttore che lega le varie vicende è la presenza, in un modo o nell'altro, dell'autobus, che può essere sia il luogo principale dove si svolge la vicenda, sia un luogo semplicemente menzionato.
Le storie, come già spiegato, hanno la giusta dose di romanticismo, ma senza le mostruose paturnie psicologiche che ho potuto "apprezzare" per esempio con "Strobe Edge". Infatti ogni capitolo procede in modo semplice: viene presentato il protagonista, che si innamora/è innamorato; infine c'è l'happy ending. Ecco, questo è un piccolo problema di questo manga: capisco che per mantenere toni sereni e spensierati un finale che contempli un rifiuto o una separazione possa stonare, ma che quindici storie su quindici finiscano in modo così perfetto è alquanto strano. Ripeto: questo non è propriamente un punto a sfavore, ma è di certo una fonte di prevedibilità all'interno della trama.
I personaggi sono abbastanza vari e le situazioni lo sono altrettanto, forse anche di più. Personalmente ho trovato che un tre-quattro racconti fossero decisamente sopra la media (direi da 9) degli altri (sulla media del 7, massimo 8), anche grazie a incipit molto più particolari come "Emotional engine" o "Ringraziamo la folla!" o anche "La fermata dove ti ho atteso".
Il disegno che la Usami ci propone è molto gradevole: è tenero e morbido, decisamente adatto per rappresentare spensierate fanciulle e ragazzi dal viso dolce. L'unica pecca si può trovare nel disegno di qualche profilo, che fa le labbra particolarmente grosse.
L'edizione è quella classica della Flashbook: sovraccoperta e pagine con buona carta (senza però nessuna pagina a colori) al prezzo di 5,90 €. Si tratta tutto sommato di un normale rapporto qualità/prezzo.
Insomma, consiglio quest'opera a tutti i neofiti dello shojo, che potrebbero apprezzare molto più degli esperti la linearità di queste storie semplici e dirette che potranno facilmente raggiungere il cuore del lettore. Insomma: l'esperimento è riuscito - e, in futuro, tentate di recuperare qualche nuovo shojo!