logo GamerClick.it

-

Nella gran fiumana di shounen a cui la distribuzione ci hai ormai abituato, "Deadman Wonderland" ambisce ad assumere una posizione piacevolmente atipica.
Aspetto grafico ben curato, sceneggiatura accattivante e ottima cura nei personaggi rendono questo titolo tra i migliori nel genere. Ma procediamo con ordine.
La trama parte di per sé da una tragedia, ovvero lo sterminio dell'intera classe del protagonista, Ganta Igarashi - unico superstite - ad opera di un misterioso "uomo in rosso" che si defila prontamente dalla strage. In tribunale lo sfortunato Ganta viene giudicato unico colpevole della carneficina e viene destinato alla detenzione presso un carcere molto particolare, il "Deadman Wonderland".
Questa struttura di detenzione si distanzia di gran lunga dalle comuni carceri: nel DW gli scontri sanguinari tra i detenuti in possesso di poteri "particolari" sono all'ordine del giorno. La struttura rappresenta in sé una società dove ai detenuti che più si distinguono in battaglia spettano perfino il diritto di acquistare armi o particolari cibi prelibati.
E non è tutto: mediante un sadico meccanismo i prigionieri sono forzati a combattere e a rappresentare le star di un macabro show mondiale di lotta fratricida. Tale show è appunto il DW.
Per Ganta, innocente in una struttura dove a governare è la follia quotidiana, la sopravvivenza diviene per forza di cose l'imperativo da seguire per non soccombere ad un destino che non gli appartiene. Altri hanno deciso per lui, e rimanere vivo all'interno del DW potrebbe aiutare il protagonista a scoprire le macchinazioni che lo hanno portato, in modo tutt'altro che casuale, a partecipare al tragico show di cui pian piano diverrà il protagonista.
L'intreccio si presenta enigmatico e misterioso, e dunque appetibile e accattivante, sin dalla prima pagina del volume d'esordio. La tragicità delle scene di combattimento fa il paio con l'enorme intensità delle scene emotive e persino si attraversano tra loro: ecco la presenza di scene di lotta cruenta in cui il protagonista, privato degli affetti e della libertà, decide tuttavia di non soccombere alla follia del DW e di proteggere i suoi nuovi affetti, per precari che siano.
E' proprio l'episodio appena descritto che lascia il lettore in uno stato di piacevole stupore quando la lezione del protagonista viene di fatto assimilata: per tragica possa divenire la propria esistenza, esiste sempre un modo per pareggiare i conti col destino e divenire artefici della propria identità e manifestare solidarietà verso i propri simili.
A fine opera ci si rende inoltre conto dell'incredibile coerenza interna dell'intreccio, sviluppato nel giusto numero di volumi. Il finale, che possa piacere o meno, risponde esaurientemente a tutti i numerosi interrogativi che l'autore pone, volume dopo volume.
Unica nota poco piacevole potrebbe risultare la ripetitività degli scontri tra i deadman, soprattutto a metà opera. A metà opera la trama effettivamente stenta a mantenersi sugli standard già tracciati, ma la ripresa avviene appena dopo un paio di volumi.
La caratterizzazione dei personaggi si rivela altalenante, a personalità magnificamente sfaccettate quali il protagonista Ganta, la capocarceriera Makina, Owl, Shiro e Crow sono contrapposti elementi troppo poco intensi e coinvolgenti quali il direttore del BW, Humming Bird e Condor.
Resta ammirevole però il tentativo, non sempre riuscito, di dispiegare la psiche dei personaggi al lettore: esattamente come descritto poco fa i numerosi flashback non risultano sempre funzionali alla trama.
Menzione d'onore per la veste grafica: con un uso frequente di tavole a doppia pagina che incorniciano le scene di maggior effetto si può comprendere come il disegnatore abbia regalato all'opera il suo punto forte. Le tavole si lasciano volentieri ammirare e rimirare, ed è impossibile non rimanere abbagliati dai disegni precisi e puliti nei primi piani, ma sporchi e intricati nelle scene d'azione. Se la sceneggiatura compie bene la sua parte, la grafica la sorpassa nettamente nel computo dei punti di forza.
Opera pregevole e per nulla archetipica, "Deadman Wonderland" resta da consigliare ad un pubblico maturo, unicamente per le scene di violenza.
Shounen relativamente breve che si lascia leggere con leggerezza e divertimento. Consigliatissimo.