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Sesso, violenza, vendetta: questi sono gli ingredienti di Shura Yuki Hime, noto in occidente come Lady Snowblood. Si tratta di un manga del 1972 scritto da Kazuo Koike (celebre per Lone Wolf and Cub) e disegnato da Kazuo Kamimura. Il manga all'epoca ebbe un notevole successo e venne portato anche sul grande schermo; il film omonimo, del 1973, ha come protagonista Meiko Kaji ed è conosciuto in occidente per aver dato ispirazione a Kill Bill (si dice addirittura che durante la lavorazione Tarantino abbia fatto vedere il film ai suoi attori). Io qui mi limiterò a recensire il manga, che ho letto nella versione americana pubblicata negli anni duemila dalla Dark Horse.

La storia è semplice: la famiglia di Yuki Kamina è stata distrutta da un quartetto di criminali, il padre e il fratello maggiore uccisi, la madre stuprata. Yuki viene fatta nascere in carcere con lo scopo unico e inevitabile di portare a termine la vendetta familiare. Dedica tutta la sua vita a questo, viene addestrata alle arti marziali, diventa una killer professionista e nel corso dei vari volumi dell'opera man mano elimina tutti i responsabili del suo dramma. Una storia lineare dunque, anche se ci viene narrata a intermittenza, con dei flashback sul passato di Yuki, in modo da tenere la narrazione interessante. Inoltre sull'ossatura della trama principale si innestano molti brevi episodi autoconclusivi, tipicamente storie noir ad alta carica erotica ed alto tasso di mortalità. Perché morti e tragedie non mancano in Lady Snowblood, come si confà al genere e all'anno di realizzazione. Non mancano le scene di nudo e le scene di violenza, sessuale o meno; inoltre Yuki preferisce le donne e non disdegna di seguire questa sua inclinazione varie volte nel corso del manga.

Personalmente non sono un fan del genere hard boiled; ciò che ho apprezzato di più è quindi l'ambientazione storica, visto che il manga si svolge nell'era Meiji, nei primi anni novanta del XIX secolo. È interessante il ritratto dell'epoca; per esempio, lo sapevate che in quel periodo in Giappone degli estremisti sostenevano la necessità di migliorare la razza giapponese tramite incroci con gli occidentali, o che volessero mettere in piedi scuole in cui ai bambini venisse insegnato soltanto l'inglese e non il giapponese? Dato il genere del manga viene dedicato un buono spazio anche a spiegare le perversioni sessuali dell'epoca e il tipo di spettacoli di successo nei bordelli. C'è una pagina didattica sulla masturbazione femminile e sul finale la protagonista si trova a vendere dei giocattoli erotici! L'impressione è che l'autore si sia documentato, anche se sarei curioso di sapere se tutto quanto è vero o meno. In particolare, nella finzione narrativa, la storia di Yuki viene narrata dal "famoso" romanziere Gaikotsu Miyahara, su cui però non trovo nessuna informazione e che quindi probabilmente non è mai esistito. Insomma, si tratta sì di una volgare storia di sesso e violenza, con scene pornografiche et similia, ma è comunque un manga con un certo stile. Stile che è riflesso anche sul lato grafico: i disegni di Kazuo Kamimura sono impeccabili, bianchi e perfetti nel raffigurare una protagonista il cui nome significa "neve". Vedo autori come Jiro Taniguchi e Ryoichi Ikegami prendere ispirazione da Lady Snowblood; ma l'originale è meglio.