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«La società feudale ideale è formata da un sadico e una moltitudine di masochisti».
In tale frase è racchiusa forse buona parte dell'ideologia alla base di Shigurui. Yamaguchi, infatti, pare godere - e non poco - nel mostrare il dolore, fisico principalmente, dei suoi personaggi, enfatizzandone gli aspetti più macabri e orripilanti, assaporando ogni lamento, ogni grido di dolore, ogni sguardo sofferente delle sue creature. Squarci, ferite, lacerazioni, lividi, menomazioni, sbudellamenti sono all'ordine del giorno in Shigurui, rappresentati sempre con analitica e logica freddezza, talvolta col narratore chiamato a spiegare con dovizia di particolari le cause di qualche aberrante malformazione. Shigurui pare l'onanistico parto di una mente sadomasochista, e i suoi personaggi ne sono chiare vittime, condannati ad un esistenza infelice e dolorosa, i cui rari sprazzi di felicità e serenità paiono inseriti quasi al solo scopo di incupire l'atmosfera complessiva grazie alla loro, tragica, conclusione.