logo GamerClick.it

-

<b>ATTENZIONE: possibili spoiler</b>

È stata una fortuna riuscire a leggere questo manga, perché di questi tempi, data la sua enorme popolarità, causata in parte dall'anime e in parte dal fatto che sia uno dei pilastri del genere shoujo, è praticamente introvabile, ma torniamo alla recensione. Non mi metterò a spiegare la trama, perché ormai la conoscono tutti, e perché è possibile leggerla qui sopra, oltre che nelle altre recensioni, quindi eviterò.
I protagonisti sono caratterizzati perfettamente, e il loro rapporto riesce a svilupparsi in modo graduale e convincente. Anche i personaggi secondari hanno una loro psicologia ben definita e una storia spesso triste alle loro spalle.
Sì, perché questo manga tocca una valanga di temi diversi, quali il rapporto spesso travagliato che intercorre tra adulti e bambini, l'adozione, la morte di un genitore, il divorzio, il bullismo, il suicidio e tanti altri che mi hanno portata a pensare di non aver letto solo un manga, ma una sorta di "dizionario" della realtà. È come se, leggendolo, avessi indossato degli occhiali, che permettono un analisi ai raggi X del mondo dal punto di vista dei bambini, il che è stato un enorme azzardo, dato che al minimo passo falso, il manga sarebbe potuto cadere nel banale, divenendo un prodotto di bassa categoria. Invece la sensei Obana è riuscita a costruire e mantenere una storia seria, dolce e bella, condendola con quel pizzico di malinconia che andrà via via aumentando con il passare dei volumi, fino a raggiungere il culmine in alcune scene che, lo ammetto, mi hanno portata alle lacrime, e lo dico senza scherzi e senza vergogna.
Però lo so, difficile da credere, ma in questa perla dello shoujo vi è un "però": gli ultimi volumi.
Sebbene la fine vera e propria non sia poi tanto male, è ciò che viene prima che mi fa storcere il naso, però per parlarne come si deve, dovrò fare un'intera parte spoiler della recensione, quindi ci ritornerò dopo.
Infine il disegno che è qualcosa di meraviglioso. I tratti della maestra sono dolcissimi e gli occhi (quei maledettissimi occhi impossibili da disegnare!) conferiscono un'espressività speciale ad ogni personaggio.
In generale la maggior parte dei lettori e di quelli che hanno visto l'anime odiano il personaggio di Fuka, e sinceramente non ne capisco il motivo. D'accordo che non fa una bella cosa chiedendo ad Akito di diventare il suo ragazzo, ma lui, poteva rifiutare, no?
Anzi, trovo che sia uno dei personaggi più belli dell'opera, perché capisce ancor prima di quei due tonti dei protagonisti quali sentimenti nutrano l'uno per l'altra, difatti rinuncerà a lui senza creare problemi, a differenza di molti altri personaggi di altre opere che si comportano in modo simile, ma fanno molti più danni di lei, e alla fine sono molto più amati.

Come dicevo prima, purtroppo, questo manga ha una pecca più o meno significativa che è costituita dagli ultimi tre volumi circa, ovvero tutta la vicenda della malattia di Sana, che fa lo "sgambetto" all'intera opera, facendola cadere nella telenovela. Davvero poco originale! A prescindere dal fatto che esista o meno una malattia simile, e che quindi, sia un problema di vita reale, non mi è piaciuto per niente come l'hanno affrontata i personaggi, Sana e sua madre in primis. Leggendo, mi sono accorta di quanto ciò mi stesse facendo sviluppare una sorta di odio viscerale verso la protagonista, che, supportata dalla madre (va bene la preoccupazione per sua figlia, ma arrivare a costringere le altre persone ad assecondare in tutto e per tutto i capricci di Sana, di certo non l'avrebbe aiutata a migliorare, sopratutto contando che adesso la figlia è tutt'altro che una bambina piccola) sfodera un'infantilità che non aveva mostrato nemmeno quando era alle elementari mandando tutta la maturità mostrata sino allora a farsi benedire, non capendo, anzi non volendo capire che se Akito non sarebbe andato a Los Angeles, avrebbe compromesso irrimediabilmente il suo braccio, e di conseguenza anche il suo futuro. Fortunatamente però tutto si risolve per il meglio alla fine. Penso che questa pecca sia dovuta alla lunghezza dell'opera. Avendo già toccato con successo molti temi seri e importanti, la mangaka ha voluto provare anche a inserirci una malattia, che, di regola, serviva proprio a far conoscere ai lettori una Sana diversa da quella a cui eravamo abituati nei volumi precedenti.
A mio parere, tagliando l'intera questione della malattia, sarebbe stato un manga ancora più bello, e di sicuro si sarebbe beccato un bel 10 da parte mia.

Voto trama: 8
Voto personaggi: 9,5
Voto tavole: 10