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7.0/10
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Daikichi è un ragazzo sulla trentina che torna nel suo paese natale per via della morte di suo nonno. Arrivato a casa scopre che "il vecchio" ha avuto una figlia, nata dalla relazione con una ragazzina. Rin è il suo nome e la incontra per la prima volta proprio in occasione del funerale. Scossi dalla scoperta della bambina, i famigliari del nonno voglio darla in affidamento, ma Daikichi si ribella e decide di assumersene la responsabilità, portando a casa con se la piccola di soli 6 anni. Nasce così una storia complicata che vede un single scapigliato prendersi cura di un'orfana rimasta sola al mondo.

Il tratto di Yumi Unita è molto leggero, delicato e spesso essenziale ad indicare la volontà di descrivere in maniera semplice ma precisa i sentimenti e le emozioni che i personaggi provano. Come la stessa autrice ha confessato nell'intervista che potete leggere al termine del volume 10, ha prestato molta cura alle proporzioni, specie nei primi volumi in cui i due protagonisti hanno uno scarto fisico notevole per questioni di età, tentando il più possibile di riproporre una condizione reale. Nel complesso il tratto è anche molto dinamico e spensierato, a mio giudizio ideale per il tipo di storia.

L'edizione di GP Publishing / JPOP ha avuto una gestazione molto lunga; ci sono voluti infatti anni prima che il manga fosse tradotto e distribuito in toto, con molta preoccupazione per chi ha seguito la pubblicazione fin dai primi volumi. Presenti sovraccoperta e alcune pagine a colori; la carta adottata è di buona qualità. Ci sono diversi errori di battitura che possono infastidire, ma non danneggiano nel complesso la lettura. Prezzo di copertina di 5,90 euro a volume.

Passiamo ora all'analisi, tutt'altro che semplice, dello sviluppo che questo fumetto ha avuto nel tempo. Sempre in riferimento all'intervista, viene spiegato come Usagi Drop inizialmente fosse stato pensato come volume unico, aspetto intrecciato al finale, chiaro all'autrice fin da subito. Questi due elementi sono fondamentali per il fumetto stesso che subirà un'evoluzione inaspettata (ossia divenire una serie di 9 volumi + 1 di capitoli bonus di approfondimento) e che ha in un certo senso costretto la Unita a sviluppare nuovo materiale dando vita al terzo elemento fondamentale di questo manga, ossia la narrazione che cambia in momenti precisi e che ha fuorviato innumerevoli lettori.

Nei primi 4 volumi, in cui Rin era una bambina, il narratore era Daikichi, portando all'attenzione un aspetto difficilmente sviluppato in un manga: parlo del rapporto adulto-bambino, in questo caso visto con gli occhi del giovane tutore. Questa scelta ha interessato una grossa fetta di pubblico che si è avvicinato a Usagi Drop anche grazie all'adattamento anime (su cui non muovo commento perché non ancora visionato). Un simile lavoro è stato sviluppato dal (lodato da parte mia) manga "My Girl" di Mizu Sahara, a cui ho dedicato una breve recensione.

Dal volume n.6 al 9 la narrazione passa a Rin in età adolescenziale (16 anni,) portando elementi differenti, tipici di quell'età e che, a differenza del rapporto adulto-bambino, son stati proposti in tutte le salse nell'ambito del fumetto giapponese.

Questo passaggio, con l'evoluzione della trama annessa, è stato indice di rottura per molti lettori, che hanno notato un vistoso calo della qualità e dell'interesse verso la storia narrata. Tralasciamo poi le questioni morali inerenti, che chi ha letto tutto il fumetto avrà almeno temporaneamente anche solo pensato.

Il volume 10 invece è una sorta di approfondimento di alcuni aspetti legati soprattutto ai primi anni di affidamento di Rin a Daikichi in cui viene narrata per esempio la storia della cicatrice di Koki, coprotagonista. A mio giudizio può essere liberamente letto subito dopo i primi 4 albi.

Morale della favola, più che un giudizio preferisco instillare un cruccio: siamo sicuri che il problema del "calo qualitativo" sia dovuto ad un effettivo calo dell'opera o, piuttosto, la bravura dell'autrice nello sviluppare la prima parte della storia ha messo in ombra la reale e predefinita evoluzione?

Questo non mi è dato saperlo. Il dubbio rimane: vero è che i primi 4 volumi possono essere facilmente reputati di buona/ottima qualità mentre la seconda parte fino al volume 9 non eccelle se non in sporadici eventi. Il volume 10 lo cito come possibile "contorno" dei primi 4, come precedentemente spiegato.

Il mio consiglio è di apprezzare, se possibile, almeno i primi 4 volumi e non detestare eccessivamente i successivi che possono comunque essere una lettura fluida.