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Non dico che con questo per me la Tanemura abbia toccato il fondo... ma poco ci manca. Di certo questa è l'"opera" che davvero mi ha lasciata più perplessa. Dato che si sta dedicando alle Doujinshi ultimamente, forse è bene che si occupi solo di quelle (visto che le escono bene), e lasci stare le storie "soft".
Come per "Shinshi Doumei Cross" con "Ogni nostro venerdì", siamo tornati ai manga scolastici, e senza elementi magici. Rispetto alle storie classiche, stavolta abbiamo una ragazza "più grande", che si interessa a un ragazzino. Un po' come Mitsuki e Takuto ("Full moon "), dove lui aveva sedici anni e lei dodici. Qui è il contrario.
Ai è una sedicenne come tante altre, innamorata, e ricambiata, dal suo senpai, Mia Serizawa.
Un giorno, la madre della giovane le chiede di dare ripetizioni al cuginetto Nekota, che frequenta ancora le elementari. Il bambino era molto affezionato alla ragazza e per Ai non è un problema fargli da tutor. Questo finché il bambino non mostra un interesse nei suoi confronti.
A tratti è quasi più maturo lui di lei. Non ho mai odiato tanto un personaggio della Tanemura come Ai. Una ragazza quasi priva di spina dorsale. Sarà quasi sempre Nekota a fare il primo passo (è precoce il ragazzino).
I disegni son belli, non posso dire che siano brutti, il tratto di questa mangaka si è sempre distinto per la sua originalità e per la la cura maniacale dei dettagli. Ma sembra quasi che il disegno abbia prosciugato l'autrice delle buone idee per la caratterizzazione dei personaggi.
Personalmente, forse sarò all'antica, ma preferisco cento volte Serizawa, sia come aspetto(e finalmente anche i tratti sono diversi dai soliti personaggi maschili, è sempre della Tanemura, si vede, ma non è il solito personaggio preso in prestito da altri suoi lavori), sia perché è più vicino d'età ad Ai.
Vedere lei, che si comporta come una bambina, e Nekota, che oggettivamente dovrebbe essere lui il bambino, che è più maturo di lei, mi ha spiazzata e amareggiata.
Sono molto, molto delusa da questo lavoro. Sono andata avanti nella folle speranza di vedere un miglioramento, ma più la storia progrediva, e più mi sarei sotterrata per la piega che stava prendendo.
Sono davvero dispiaciuta che sia pure arrivato in Italia.