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7.0/10
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I disegni di U-Jin non passano di certo inosservati agli occhi del "sesso forte". L'attrattiva che esercitano le sue copertine ha dell'incredibile e, seppur perfettamente conscio della "trappola", eccomi qui a recensire uno tra i più famosi manga erotici, scritto ed illustrato da uno tra i più famosi mangaka erotici in circolazione.

Toma Inaba arriva a Tokyo per affrontare gli esami di ammissione in diverse un'università. Purtroppo non riuscirà a passarne nemmeno uno e, ormai rassegnato a trascorre un anno da ronin, si ritrova subito invischiato in un triangolo amoroso. Si susseguiranno un'infinità di incontri piccanti e una splendida storia d'amore.

L'approccio alla narrazione ricorda molto da vicino quello di uno shonen, anche se U-Jin arricchisce le vicende con tematiche decisamente mature. I personaggi principali vengono caratterizzati con molta attenzione e ognuno presenta una evidente maturazione, tangibile durante lo scorrere del tempo. È incredibile l'abilità con la quale l'autore riesce a farci cogliere questa evoluzione. E' infatti proprio nel momento più delicato della vita di ogni persona, tra la fine del liceo e l'inizio dell'università, che si delinea la vera personalità di un essere umano. C'è una netta linea di demarcazione tra il prima ed il dopo, e "Sakura mail" ne è la sua rappresentazione.

Purtroppo alcuni personaggi secondari, in particolar modo quelli presentati nella seconda metà del manga, non godono dello stesso trattamento, risultando abbastanza monodimensionali. Ho trovato inoltre poco curato l'utilizzo che l'autore fa di alcuni di essi. C'è chi viene dimenticato del tutto e chi spunta fuori dal nulla per poi svanire come una meteora. Chi invece ha sempre avuto un ruolo importante che va via via sbiadendosi all'orizzonte.

"Sakura mail" doveva essere una lettura semplice e piacevole ed invece non sono mancate le sorprese. U-Jin dimostra di essere un vero autore, riuscendo, con abilità ed astuzia, a far coesistere puro intrattenimento, risvolti drammatici, comicità ed una dose assai massiccia di sesso. Non mancano poi tematiche impegnate come aborto, droga, prostituzione minorile, pedofilia, consumismo e, soprattutto, rendimento scolastico.
È proprio questo, infatti, il filo conduttore dei due anni narrati in "Sakura mail".
U-Jin punta il dito con ferocia verso un sistema che è sì meritocratico, ma finisce per rappresentare un forte elemento di discriminazione. Nella società nipponica, chi riesce a stare al passo viene accettato dalla collettività, ma chi resta indietro viene abbandonato e deriso. Per trovare un buon posto di lavoro, in Giappone conta solo l'università di provenienza e per poter frequentare gli istituti più prestigiosi bisogna superare test d'ingresso assai severi. Tutta la carriera scolastica è assoggettata, senza possibilità di fuga, alla propria media, il proprio rendimento. Questo fantasma perseguita ogni studente giapponese e i genitori, invece di proteggere i propri figli dalle sue grinfie, sono i primi a servirsene per soggiogarli. Nella distorsione del sistema giapponese, tutto ciò che si studia, ed il percorso che si intraprende per giungere alla meta, perdono di significato. Conta solo il risultato finale.
L'autore offre poi un quadro decisamente poco edificante della Tokyo moderna, metropoli di perdizione in cui i giovani sembrano sempre oscillare tra ciò che la società si aspetta da loro e ciò che invece la loro indole, istintivamente, gli impone. Come si dice, tutto il mondo è paese.

Nella prima metà dell'opera, il tratto di U-Jin è splendido, estremamente pulito, anche grazie al perfetto uso dei retini. L'autore, inoltre, deve avere una vera predilezione per i seni femminili, vista l'accuratezza e l'impegno con la quale li disegna.
Superata la metà, ahimè, la qualità del disegno va progressivamente deteriorandosi, per arrivare allo scempio degli ultimi volumi nei quali persino i personaggi principali diventano irriconoscibili. Sembra di leggere un altro manga di un altro autore.
Il tratto diviene essenziale. Occhioni enormi, capelli spigolosi e gambe a stecchino. Solo i fondali continuano ad essere accurati. La sinuosità del corpo femminile e l'erotismo da esso sprigionato sembrano un lontano ricordo.
Sono passati due anni dall'inizio della narrazione, ma i personaggi invece di mostrare una maturazione fisica, sembrano regrediti di dieci. Persino le donne adulte appaiono come ragazzine.
E' superfluo dire come si resti abbastanza di stucco per questo volta faccia.

L'edizione che la Goen ci presenta è di tutto rispetto. Sovraccoperte, carta di buona qualità, che in alcuni volumi è davvero ottima , note esplicative sempre presenti. Peccato per qualche refuso di troppo. Mancano le pagine a colori, che per un manga del genere sarebbero state davvero il massimo, non so però se l'edizione originale ne sia provvista.